Alejandro Agag, presidente e fondatore della Formula E e CEO di Extreme E, è stato nominato Motorsport Hero dalla rivista britannica Autocar. Un riconoscimento annuale che va a premiare una figura virtuosa del motorsport. Nella fattispecie l’imprenditore madrileno ha creduto in un progetto accolto con freddezza inizialmente e sbocciato successivamente in un campionato, la Formula E, in grado di ospitare piloti di assoluto livello. Da quest’anno il campionato fa parte ufficialmente del Campionato del Mondo FIA.
Le parole di Agag nominato Motorsport Hero
Grande soddisfazione per Alejandro Agag insignito del prestigioso premio annuale Motorsport Hero assegnato dalla rivista britannica Autocar.
Sono lieto di ricevere questo premio da Autocar. È un vero riconoscimento dei risultati che abbiamo ottenuto nel portare il discorso della mobilità sostenibile attraverso il motorsport. Sono molto orgoglioso di ciò che la Formula E e l’Extreme E hanno raggiunto e non vedo l’ora di assicurarmi che crescano sempre più, rafforzandosi mentre cerchiamo di sostenere la lotta contro il cambiamento climatico
Non un viaggio facile quello che ha portato alla consapevolezza e alla solidità di un campionato come la Formula E che inizialmente faceva storcere il naso ai puristi del motorsport. Agag ha voluto sfidare e provocare il mondo delle corse. Quest’ultimo è uno dei punti cardine che ha portato la rivista Autocar a premiarlo, come affermano le parole del giornalista Mark Tisshaw.
Con la sua leadership sia in Formula E sia nel nuovo campionato Extreme E, Alejandro Agag ha scosso il mondo del motorsport con idee provocatorie e stimolanti. Ha sfidato i molti scettici riguardo le monoposto elettriche per far crescere la Formula E come campionato mondiale che ad oggi ha attratto alcuni dei più grandi produttori del settore. E con Extreme E, Agag sta dimostrando che il motorsport può affrontare questioni come la sostenibilità e il cambiamento climatico
Il percorso di Agag nel motosport
La figura di Alejandro Agag emerge nel motorsport alcuni anni fa. Nel 2008 come proprietario del team GP2 Barwa Addax GP2 Series Team vince il campionato e nel 2009 ottiene un secondo posto. Da questa esperienza nel paddock conosce importanti figure tra i quali Flavio Briatore e Bernie Ecclestone.
Il debutto assoluto della sua idea di promozione di mobilità sostenibile nelle corse automobilistiche avviene in prima istanza in un incontro del 3 marzo 2011 a Parigi. Il presidente della FIA Jean Todt ascoltò con molto interesse il progetto di avvicinare e sensibilizzare le persone all’ecologia attraverso il motosport. Agag sottolinea l’importanza di questo incontro.
Dico molte volte che sono il fondatore della Formula E. Ma il vero fondatore della Formula E è Jean Todt. Ha avuto l’idea di introdurre un campionato di auto elettriche e ho detto che mi sarebbe piaciuto essere il promotore di questo
Si gettavano così le basi per quello che sarebbe diventato il campionato Formula E. Le prime idee furono annotate dietro un tovagliolo del ristorante che ospitava Agag e Todt in quella serata di marzo del 2011. Il debutto ufficiale avvenne nel 2014 nel parco olimpico di Pechino.
Le parole di Jean Todt sulla Formula E
Dalle parole dell’imprenditore spagnolo si evince come l’ex amministratore delegato della Ferrari Jean Todt sia stato uno dei promotori della Formula E. Visionario e ad oggi capo della FIA, capì già nel 2011 come la mobilità sostenibile fosse un tema, quando ancora il mondo delle auto elettrificate non aveva raggiunto il livello attuale. Queste le sue parole in merito:
l mondo sta cambiando molto rapidamente. Guardando all’evoluzione dell’automobilismo, abbiamo riconosciuto che era importante definire una categoria di sport motoristici che fosse ecologica e incoraggiasse le persone nelle città a utilizzare le auto elettriche. Abbiamo chiaramente identificato la necessità di fare qualcosa e la Formula E è stata la risposta
Dopo un inizio difficile e pieno di scetticismo, ad oggi il campionato di Formula E vanta ben 12 team e 24 piloti in griglia, sempre maggiormente talentuosi.
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Simone Massari