Con il GP di Gran Bretagna disputato domenica scorsa vanno in archivio anche le prime Qualifiche Sprint della storia. Un esperimento che piloti, team e organizzatori hanno giudicato tutto sommato positivo, magari da rivedere in alcuni punti ma sul quale puntare per il futuro. Ne è convinto il Ceo della F1 Stefano Domenicali, per il quale le Qualifiche Sprint e l’accoglienza rivolta al nuovo format sono il segno che il Circus è, finalmente, pronto a cambiare.
Domenicali sulle Qualifiche Sprint: “Mi piace la voglia della F1 di provare qualcosa di nuovo”
Buona la prima potremmo dire. Tra i tanti dubbi e le aspettative della vigilia, il weekend di Silverstone ha inaugurato una nuova era della F1 con le prime Qualifiche Sprint di una storia lunga 70 anni. La mini gara, pensata soprattutto per aumentare l’appeal del venerdì, ha riscontrato il favore della maggior parte dei tifosi, suscitando curiosità e interesse tra quanti non sono fruitori abituali della massima categoria. L’evento, nell’idea di chi l’ha progettato, dovrebbe fornire il là per altri cambiamenti, in un sport da sempre refrattario alle novità e particolarmente legato alla tradizione. Al di là degli ovvi miglioramenti che probabilmente saranno apportati al nuovo format, rimane la sensazione di una vittoria non da poco portata a casa dai vertici della F1. Ne è convinto il Ceo Stefano Domenicali che delle Qualifiche Sprint ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport:
Venerdì prossimo, in Ungheria, la gente dirà ‘che noia’ – ha ironizzato Domenicali  – negli Stati Uniti sono entusiasti. Si sa, gli americani amano lo spettacolo e la competizione. Ma anche i team principal sono favorevoli, al 100%. Finalmente abbiamo avuto il coraggio di fare qualcosa di diverso e questo atteggiamento è stato apprezzato tantissimo da coloro che consideriamo potenziali nuovi arrivi in F1
Domenicali possibilista sull’estensione delle Qualifiche Sprint a tutto il campionato
Nonostante un generale apprezzamento sule Qualifiche Sprint, rimangono comunque degli aggiustamenti che sarà necessario fare per ottimizzare un esperimento che, nel corso della stagione, verrà ripetuto a Monza e a Interlagos. In tanti, anche tra i piloti, hanno espresso delle riserve sul maccanismo che assegna la pole al vincitore della Sprint Race. Un cambiamento epocale che, è opinione diffusa, andrebbe a snaturare uno dei punti cardini della F1, ovvero l’importanza del giro secco per decidere la griglia di partenza della domenica. Fare la pole dopo una gara in cui magari il vincitore è leader dal primo all’ultimo giro è diverso che giocarsela sul giro veloce, in un crescendo di adrenalina e tensione emotiva che obiettivamente è mancato nella sprint race.
Il concetto della pole frutto del giro secco è nella storia della F1 – ha ribadito Domenicali a tal proposito – Ma le cose si possono cambiare. Mi è piaciuta la voglia della Formula 1 di provare qualcosa di nuovo. Più punti da assegnare il sabato? Vedremo. C’è chi teme che così perda rilevanza la gara di domenica. Estendere l’evento a tutto il campionato? Nella mia testa c’è la volontà di promuovere eventi speciali. Ma se invece c’è la convinzione che questo formato sia da applicare sempre, io non ho nulla in contrario
Ascolta PaddockGP!
Non dimenticare di ascoltare l’ultima puntata di PaddockGP. Durante il quarto episodio, abbiamo commentato tutti i punti salienti che hanno animato il weekend del GP di Gran Bretagna assieme ad un ospite di eccezione: Amos Laurito, Team Analyst di Ferrari Esport.
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