Jean-Pierre Jaussaud si è spento all'età di 84 anni. È ricordato per aver partecipato alla 24 Ore di Le mans tredici volte vincendone due

Jean-Pierre Jaussaud si è spento all’età di 84 anni a seguito di una breve malattia. Il due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans conquistò le sue vittorie sul circuito di Le Sarthe nel 1978 con il team Alpine-Renault alla guida di una A442B al fianco di Didier Pironi e nel 1980 insieme a Jean Rondeau a bordo di una delle coupé M379 con motore Cosworth del suo copilota.

In memoria di Jean-Pierre Jaussaud

L’ex pilota francese Jean-Pierre Jaussaud, ha subito un grave infarto il mese scorso mentre si trovava in pista a Le Mans per partecipare a un evento che celebrava la storia di Alpine ed era stato ricoverato in ospedale nella sua città natale di Caen.

Dobbiamo ricordare Jean-Pierre per il grande pilota qual era, ed è doveroso annoverare almeno la sua seconda vittoria a Le Mans, la più drammatica. Quell’anno, nell’80 Jean-Pierre Jaussaud e Jean Rondeau prevalsero sulla Porsche 908/80 – una 936 a tutti gli effetti – guidata da Jacky Ickx e Reinhold Joest. Jaussaud è andato in testacoda sotto una pioggia nelle fasi finali dopo che il team di Le Mans ha deciso di non portarlo ai box per le gomme da bagnato perché la vettura soffriva di un problema al motorino di avviamento in corso e fermare la vettura avrebbe significato, quasi sicuramente, incorrere ad un ritiro certo.

Jean-Pierre Jaussaud renault-alpine A442B
Jean-Pierre Jaussaud a bordo della Renault-Alpine A442B – Photo Credit: Le Mans

Nonostante questo problema, il pilota francese è stato in grado di continuare a rivendicare una vittoria di due giri dalla Porsche gestita da Joest, rendendo Rondeau il primo e unico pilota a vincere Le Mans in un’auto che porta il suo nome.

Durante la sua carriera, Jaussaud corse in Formula 2, Formula 3 e nel campionato francese turismo. Nel 1980 collaudò in qualche occasione la Renault di Formula 1, senza però mai disputare un gran premio. Inoltre fece una partecipazione all’edizione del 1982 della Dakar.

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Raffaello Caruso

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