Durante la gara del GP d’Austria, la Ferrari ha totalizzato 14 punti grazie al quinto posto di Carlos Sainz e all’ottavo di Charles Leclerc. Il bottino guadagnato permette di raggiunge quota 122 punti mantenendo il quarto posto nella classifica costruttori, mentre la McLaren – sempre più di Lando Norris e meno di Daniel Ricciardo – allunga ancora di più portandosi a 141 punti. C’è da dire che il lavoro Ferrari non è stato del tutto sbagliato in gara e la strategia adottata in qualifica ha ripagato Carlos Sainz, ma un po’ meno Leclerc incappato in qualche scontro di troppo con un toro impazzito di nome Checo Perez.
Al diavolo le critiche e siate realisti
Signori dobbiamo essere realisti, più del quinto posto, salvo imprevisti, ritiri di ogni tipo o colpi di scena, la Ferrari non può fare. Non lo dico io, non lo dite voi, ma lo dice la vettura. Nonostante ciò, la volontà per far bene e guadagnare quanti più punti possibili e concretizzare ogni risultato in gara, rientrano nella volontà della squadra. Infatti, durante la gara di ieri il team ha usato il cervello senza stranamente commettere errori stupidi partoriti dagli uomini del muretto box che attuano scelte aberranti a iosa.
Piccola premessa: alla vigilia della gara il team ha optato per diverse scelte di gomme per la partenza per i due piloti, scegliendo le Hard per Carlos e dargli il primo stint più lungo possibile, mentre la SF21 di Charles è stata equipaggiata da gomme Medium. L’evolversi della gara ha mostrato che la strategia scelta per le qualifiche di ieri era quella giusta, visto che tutti coloro che partivano davanti ai piloti Ferrari con le Soft, hanno terminato la gara dietro di loro.
Su questo punto di vista abbiamo notato un minimo di maturità da parte della Ferrari durante il GP d’Austria. Una scelta giusta che ha ripagato, ma purtroppo il podio o la vittoria non sono attualmente contemplate. Il problema non è neanche tanto la vettura, la SF21 è esteticamente carina, se non fosse per quel logo verde che è l’equivalente di un pugno in faccia dato da Conor McGregor, ma è anche più evoluta della SF1000. Se consideriamo i vari passi avanti effettuati durante la costruzione della vettura rispetto la stagione passata, e ci mettiamo in mezzo anche tutti quegli stupidi regolamenti che bloccano lo sviluppo di alcune zone specifiche della monoposto, ci renderemo conto che la SF21 è meno bidone di quanto sembri ed il passo avanti è stato notevole.
Tralasciando il comparto tecnico della vettura, ormai è diventato ridondante leggere sul web e sentire i discorsi di tutte quelle persone che vorrebbero una Ferrari sempre competitiva e sempre in grado di lottare per il primo posto, o addirittura per il campionato. Essere sognatori è bello, ma bisogna essere anche realisti. Più passano gli anni e più aumentano le persone che mettono in ballo la Ferrari di Schumacher e sempre queste non hanno capito che erano tempi diversi con politiche diverse. Parliamoci chiaro, dopo il campionato vinto da Jody Scheckter nel ’79, la Ferrari ha digiunato per 21 anni prima di vincere un altro campionato con Schumacher. Anche il quel caso Enzo si rivoltava nella tomba? Penso proprio di sì, ma il sostegno da parte dei tifosi era sempre scontato e presente.
La Formula 1 è fatta di cicli, periodi ed ere. Non si può pretendere sempre di vincere incontrastati perché è umanamente impossibile (e sarebbe anche noioso). A tutti manca vedere una Rossa dominare e vincere sulla concorrenza, anche al sottoscritto piacerebbe rivivere certi momenti, ma il criterio di analizzare i fatti va ad imporsi sul sentimento. Cercate di essere pazienti perché la Rossa tornerà a vincere nuovamente, ma ora pensate a porvi solo una domanda: “La Ferrari del 2021 è una vettura competitiva in grado di ambire alla vittoria?”. La risposte è semplice, quindi smettete di lamentarvi e siate realisti senza guardare troppo al passato, ma concentratevi sul futuro.
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