Valtteri Bottas davanti a Lewis Hamilton, Max Verstappen davanti a tutti e una Mercedes sconfitta anche al GP d'Austria.

Risveglio dolceamaro in casa Mercedes dopo il GP d’Austria, secondo appuntamento al Red Bull Ring, nono del mondiale di F1 2021. Se da un lato infatti si festeggia il secondo posto di Bottas, dall’altro si faticano a trovare lodi ed elogi per un sette volte iridato che sembra non essere in pista. Sì, perchè Sir Lewis sul podio non è salito, guardando il diretto rivale lassù, sul gradino più alto. Altra vittoria Red Bull, altra doccia di ghiaccio Mercedes. La ruota gira d’altronde e forse per il Re Nero e la sua corte è giunto il momento di saldare il debito per il dominio ottenuto in tutti questi anni.

gp austria mercedes
Lewis Hamilton e Valtteri Bottas – Photo Credit: Mercedes-AMG Petronas F1 Team Official Twitter Account

GP Austria, Mercedes: disordine di scuderia

Altro giro, altro regalo. Non per Mercedes che al secondo appuntamento al Red Bull Ring non migliora il risultato ottenuto nel GP di Stiria. Bottas secondo, Hamilton quarto. Una resa vista da fuori; quasi come si fosse rotto qualcosa che al momento sembra irreparabile. L’epilogo della gara è lo stesso della settimana precedente, ma qualcosa non ha funzionato; e quasi pare evidente che a girare male non è solo la macchina.

Bottas secondo, Hamilton quarto. Come? Con un ordine di scuderia, in Mercedes. Un ordine di scuderia che non favorisce Hamilton e che ancora risuona nelle teste di tutti. Valtteri sei libero di lottare con Lewis. Dopo anni ad accompagnare il sette volte iridato, Bottas ha la sua piccola rivincita. Non voluta e forse nemmeno così importante per il finlandese. Mentre per Hamilton arriva una medaglia di legno che ha più le sembianze di un’altra legnata da attutire.

gp austria mercedes
Valtteri Bottas, GP Austria 2021 – Photo Credit: Mercedes F1 Team Media Site

Quella Mercedes che sembrava impenetrabile, perfetta e a braccetto con la fortuna, è forse ormai un lontano passato. Il team di Brackley è spento, scarico, quasi diviso. Bottas, forse ad un passo dall’addio, giunge secondo ma sembra non esserne interessato. Hamilton che da leone sembra essere diventato agnello. Confuso, frustrato, lamentoso; forse in fondo perchè un’altra soluzione al momento non la vede, non la trova.

La legge del contrappasso

Nove gare bastano per alzare bandiera bianca? Pensando alla Mercedes che ha dominato in tutti questi anni si direbbe no; ma questa Mercedes porta quasi a pensare il contrario. Il team di Brackley è decisamente in un periodo buio; quasi come se stesse scontando una pena per tutti questi anni al top. Un pegno da pagare che assomiglia più alla legge del contrappasso. Soffrire del contrario, come nell’inferno dantesco nel quale Mercedes sembra essere piombata.

gp austria mercedes
Lewis Hamilton – Photo Credit: Mercedes-AMG Petronas F1 Team Official Twitter Account

Bottas raccoglie quello che gli capita, che sia un ultimo o un primo posto sembra non avere più troppa importanza. Alle sue spalle incombe sempre più grande l’ombra di George Russell che quel sedile lo vuole più del finlandese. Hamilton invece sembra aver fatto un tuffo nel regno della confusione e della lamentela. E Mercedes lo ha seguito. Gli occhi da fuori vedono questo; ma sventolare bandiera bianca ora sarebbe troppo facile per tutti. E la F1 non è facile.

In attesa di Silverstone, terra molto inglese e poco austriaca, c’è tanto lavoro da fare e ci sono parecchi fantasmi da cacciare. Perchè questa volta Lewis i fantasmi li vede davvero. E non si tratta di gomme che esplodono, potenze che svaniscono o battaglie in pista da ritiro. No, adesso i fantasmi di Lewis viaggiano su quell’olandese volante uscito dalla nebbia e non più tanto misterioso. Un veliero fantasma sempre più pericoloso perchè nella sua pena eterna una meta da raggiungere questa volta l’ha trovata.

SEGUICI SU:

Facebook, la nostra pagina ufficiale.
Instagram, foto a sfondo motoristico e non solo!
Spotify, per ascoltare il meglio dei podcast in cuffia.
YouTube, per gustarti tutti i nostri video.

Chiara Zambelli

About Post Author