La tripletta segnata da Max Verstappen prima degli ultimi due GP aveva fatto nascere dubbi con conseguenti complotti sull’illegalità della power unit Red Bull; Mercedes soprattutto aveva messo la pulce nell’orecchio, diffondendo la voce secondo cui i cavalli del motore Honda erano stati sicuramente aumentati. Non solo la voce non ha avuto seguito, ma dopo Gran Bretagna ed Ungheria addirittura è spenta; le vittorie ottenute da Mercedes rischiano infatti di invertire i dubbi. Nel frattempo però Honda ha smentito la voce nata a Brackley, chiarendo che la FIA non è mai intervenuta per un’ipotetica illegalità sulla power unit giapponese.
Honda smentisce la presunta power unit illegale: nessun intervento da parte della FIA
La presunta illegalità del motore Ferrari 2019, poi pagata nel 2020 ha riscosso talmente tanto successo che Mercedes ha provato a ripetere la storia, con un obiettivo diverso. Il bersaglio di quest’anno è stata infatti la scuderia di Milton Keynes, diretta rivale dei campioni del Mondo; da Brackley infatti è nata la voce secondo cui la power unit Honda era stata modificata per aumentarne i cavalli, azione illegale secondo il regolamento.
Il dubbio di cui si è fatto portavoce Toto Wolff è sorto dopo la tripletta Francia-Austria-Austria che non a caso ha visto Verstappen dominare su tutti. Red Bull ha difeso le proprie azioni e nonostante gli sforzi di Mercedes il tutto si è concluso con un nulla di fatto. Anche Honda è intervenuta a smentire gli ipotetici interventi da parte della FIA che avrebbero penalizzato Red Bull negli ultimi due GP così come successo al team di Maranello lo scorso anno.
La casa produttrice giapponese ha infatti chiarito che se fosse stata emanata una direttiva, tutti i team ne sarebbero stati a conoscenza; cosa che in effetti non è accaduta. La spiegazione della riduzione del gap tra Mercedes e Red Bull è in realtà meno complottista; Adrian Newey ha infatti spiegato che probabilmente Mercedes ha guadagnato qualcosina dalla parte ibrida. Un confronto diretto non c’è ancora stato in gara, mentre in qualifica le W12 sembrano essere tornate competitive. Per il gap in gara bisognerà quindi attendere il Belgio per capire se effettivamente anche il 2021 si prepara ad andare nelle mani di Toto Wolff.
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