La non-gara vista in Belgio ha ovviamente riscosso polemiche sia fuori che dentro al paddock. Masi, Domenicali e l’intera FIA si sono infatti trovati di fronte ad un muro su cui hanno sbattuto, prima di arrendersi all’idea di poter disputare il GP. Quei due giri utili alla validità della gara, con tanto di punti assegnati come recita il regolamento, sono apparsi agli occhi di tutti come uno spettacolo costruito. Il presidente della F1 Stefano Domenicali è però intervenuto, come riportato da Motorsport.com, per spiegare le dinamiche dietro a ciò che è accaduto nel GP del Belgio.
GP Belgio, Domenicali nega una pressione commerciale
La bandiera rossa esposta dopo i giri dietro la Safety Car è apparsa agli occhi di molti come un segnale dal significato ben chiaro; bisognava partire, fare due giri e rendere valido il GP solo ed esclusivamente per i guadagni commerciali che governano il Circus. A smentire questa ipotesi che nelle 24 ore successive ha preso piede è intervenuto Stefano Domenicali, CEO della F1.
Posso smentire categoricamente che dietro la scelta di partire ci siano state pressioni commerciali. La F1 avrebbe comunque avuto il pagamento dagli organizzatori, anche in caso di mancata partenza. Per questo motivo ho affermato che collegare la partenza della gara ad un rapporto commerciale è un’idea sbagliata.
Stefano Domenicali
C’erano il desiderio e la volontà di correre; purtroppo quando sono ripartiti i commenti dei piloti sono stati abbastanza chiari. Nonostante la delusione, credo che i termini di gestione sia stata la cosa giusta da fare. La direzione gara ha cercato di fare il massimo per disputare il GP, ma ci sono state una serie di circostanze sfortunate. Bisogna considerare le condizioni di sicurezza per tutti. Il primo ad essere deluso sono io, ma ci sono situazioni dove non è possibile correre.
Stefano Domenicali
Pubblico senza GP: possibile rimborso?
Il pensiero a guardare le immagini in diretta dal Belgio è ovviamente andato a quel pubblico pagante, in attesa di una risposta per ore ed ore sotto la pioggia di Spa. Una risposta che alla fine è arrivata con la partenza dietro la Saftey Car, ma che ben presto si è mostrata come una farsa. Sempre il CEO della F1 ha rivolto un pensiero al pubblico presente in Belgio, aprendo anche ad una possibile discussione per il rimborso dei biglietti.
Per il pubblico è stato un peccato, certo; tutti vogliono vedere una vera gara, ma credo che le decisioni prese dalla direzione gara siano state corrette. Il rimborso dei biglietti? È una cosa di cui si può discutere. Non siamo noi a mettere i biglietti in vendita, ma un gesto di attenzione nei loro confronti potrebbe essere preso. Purtroppo la gara non c’è stata e sono certo che gli organizzatori stiano già valutando cosa fare.
Stefano Domenicali
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