Il ritiro di Valentino Rossi ci riporta alla mente le sue rivalità storiche che hanno segnato una carriera, pronta a concludersi nel 2021.

Si dice che il giorno dopo sia sempre il peggiore. Il ritiro di Valentino Rossi, annunciato ieri, avverrà a fine 2021 e concluderà la sua straordinaria carriera. È una cosa strana da sentire e da metabolizzare. Nessuno era realmente pronto all’arrivo di questo triste, ma inevitabile momento. E ciò che più avvalora le sue gesta e che ha fatto innamorare il mondo di lui, sono le bellissime sfide che ha dovuto fronteggiare contro i suoi avversari. Egli si è dovuto scontrare con gente del calibro di Jorge Aspar Martinez, Lucio Cecchinello, Haruchika Aoki, Masaki Tokudome, Tomomi Manako, Tetsuya Harada, Kenny Roberts padre e figlio, Marco Melandri, Nicky Hayden, Marco Simoncelli, Andrea Dovizioso. Le sfide che però hanno permesso di incidere il suo nome nella storia sono state altre.

Ritiro Valentino Rossi: il 46 giovane ed arrembante, i rivali della prima parte di carriera

Il Dottore arriva in top class nel 2000 e con due titoli già conquistati in 125cc e 250cc. L’anno di gavetta lo vede arrivare secondo, alle spalle del solo Kenny Roberts Jr. Nel 2001 inizia la sua epoca d’oro, la quale si concluderà con la vittoria del titolo nel 2005 in sella alla Yamaha. In quel lasso di tempo arrivano cinque titoli consecutivi, battendo tre dei suoi più acerrimi rivali. Stiamo parlando di Biaggi, Capirossi e Gibernau. Con il romano l’amicizia non sboccerà mai, tanto che in alcune occasioni si arrivò anche alle mani. I duelli in pista di questi due italiani, insieme a Capirossi, hanno però segnato un patrimonio per il motociclismo italiano. Basta solamente citare Mugello 2003, Welkom 2004, Mugello 2005 e 2006 per far affiorare nei ricordi degli italiani delle battaglie memorabili. Oltre agli italiani, Rossi deve fronteggiare anche Sete Gibernau. Lo spagnolo è il rivale dei titoli conquistati nel 2003 e 2004.

Valentino Rossi rivali
Capirossi, Rossi e Biaggi sul podio del Mugello, edizione 2003 – Photo Credit: motogp.com

Ciò che accumuna queste rivalità è che Rossi era il giovane che doveva sbaragliare la concorrenza di piloti più anziani di lui. Forte della giovane età e della potente personalità che tuttora lo contraddistingue, questi avversari venivano schiacciati non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche su quello psicologico. La capacità di portare all’esasperazione l’avversario, mettendo il tarlo nella mente quando lo si aveva alle spalle. Come a dire: “Ehi, io sono qui dietro, posso passarti ovunque e in qualsiasi momento”. Negli sport motoristici la mente è fondamentale e questa “tecnica” tante volte ha indotto l’avversario all’errore, mentre in altre ha regalato sorpassi spettacolari come quello di Jerez 2005, la famosa spallata su Gibernau.

Ritiro Valentino Rossi: il Dottore diventa la preda dei giovani, i rivali della seconda parte di carriera

Nel 2006 e 2007 Rossi perde due mondiali ai danni di Hayden e Stoner. Con il mondo già contro a considerarlo bollito, Rossi torna nel 2008 forte, rinvigorito e conscio che per vincere dovrà trovare un’altra strada. Nel 2008 il campione in carica è Casey Stoner ed in top class arriva anche Jorge Lorenzo. Quel campionato si deciderà a Laguna Seca con il famoso sorpasso al “cavatappi”. Rossi non può più contare sulla giovinezza, ora è lui il vecchietto insidiato dai giovani assetati di vittorie. Vale deve far prevalere l’esperienza, dovendo stringere i denti e tirar fuori le doti da campione per portarsi a caso il risultato. È questo che porterà al compimento di sorpassi come quello di Laguna Seca su Stoner o di Barcellona su Jorge Lorenzo. La legge del più forte torna così nelle mani del 46 per le stagioni 2008 e 2009, toccando quota 9 titoli mondiali.

ritiro Valentino Rossi
Uno dei tanti duelli tra Rossi e Lorenzo, compagni in Yamaha dal 2008 al 2010 e dal 2013 al 2016 – Photo Credit: motogp.com

Con questi cinque avversari, Rossi è apparso sempre quello con qualcosa in più. Non prettamente in termini sportivi, ma a tutto tondo. Con l’arrivo di Marquez, invece, Valentino trova un pilota che approccia le corse in un modo più simile al suo. La stoffa del campione è quella buona, quella che ti mette nell’olimpo delle leggende. La vecchia generazione si scontra con la nuova, in una sfida che mette sul tavolo due poli opposti che inizialmente sembravano uno il proseguito dell’altro. Apparentemente simili, ma diametralmente diversi e aldilà dei fatti della pista, questi due hanno rappresentato il vero scontro tra titani. Due leggende del motociclismo moderno che si sono confrontate e scontrate, in pista e fuori. Una battaglia che con un epilogo diverso sarebbe stata da antologia. Ma questa è un’altra storia.

La fine dell’era dei supereroi

Tra questi sei nomi citati, non possiamo non menzionare anche Dani Pedrosa. Lo spagnolo non è mai stato in lotta con Rossi per vincere un titolo mondiale, ma entrambi hanno fatto parte di quel gruppo di piloti soprannominato “I Fantastici 4”. Valentino Rossi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa: i quattro supereroi che dominavano in lungo e in largo interi campionati. Il primo a lasciare fu Stoner, poi Pedrosa nel 2018 e Lorenzo nel 2019. Solo Rossi era rimasto a tenere alta quella bandiera, che verra definitivamente riposta a fine 2021. È la fine di un’era, per tanti è la fine di un’infanzia magica fatta di supereroi con casco e tuta. È come se fosse arrivato il momento di crescere, perché con il ritiro di Valentino Rossi si chiude un cerchio. Tutti coloro che hanno ammirato le loro gesta dal vivo o in TV, da oggi si sentono un po’ più vecchi.

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Rossi, Stoner, Pedrosa e Lorenzo: quattro dei migliori piloti che il Motomondiale abbia mai visto, non a caso soprannominati “I Fantastici 4” – Photo Credit: motogp.com

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Riccardo Zoppi

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