Dopo il trionfo di Pecco Bagnaia e della Ducati a Misano, sale la febbre nei confronti della Rossa di Borgo Panigale. Dopo anni di dominio Honda, interrotto solo lo scorso anno dal mondiale andato alla Suzuki, nel 2021 il binomio pilota italiano su moto italiana è tornato a far sognare tifosi e appassionati. E se il discorso mondiale, con Quartararo leader con ampio margine, pare ormai chiuso, il futuro della Ducati è più che mai roseo e promettente. Ne è convinto il direttore sportivo Paolo Ciabatti che si augura che la Ducati diventi per la MotoGP quello che la Ferrari è per la F1.
Ducati, Ciabatti: “speriamo che il prossimo anno le bandiere gialle si trasformino in rosse”
Il passaggio di testimone alla fine c’è stato. A Misano, con una splendida vittoria davanti al popolo giallo, Pecco Bagnaia ha raccolto l’eredità del suo mentore, quel Valentino Rossi che a fine stagione appenderà il casco al chiodo. Dopo il primo successo ad Aragon, Bagnaia ha bissato domenica nel circuito dedicato a Marco Simoncelli. Il trionfo italiano e della Ducati è stato completato dal terzo posto di Enea Bastianini, uno che nel corso di una rimonta forsennata è stato capace di tenere dietro gente come Marquez e Rins. Segno che la Ducati c’è, è forte e pronta per vincere. Magari non quest’anno, con Quartararo ormai lanciato verso il suo primo titolo nella classe regina. La sfida mondiale è solo rimandata al 2022. Ne è convinto Paolo Ciabatti che sogna, in un futuro non troppo lontano, una Ducati che diventi per la MotoGP quello che la Ferrari è per la F1.
Siamo un costruttore abbastanza piccolo che investe molto in tecnologia e questi risultati sono molto importanti – ha dichiarato alla testata spagnola As – c’erano molti tifosi sugli spalti vestiti di giallo perché era la penultima gara che Rossi correva in Italia, ma speriamo che il prossimo anno quel giallo si trasformi in rosso perché Pecco è un pilota dell’accademia di Valentino, è un giovane pilota italiano e guida la Ducati, una moto italiana. Speriamo che in futuro Ducati e Bagnaia siano in MotoGP quello che la Ferrari è in F1
Rosanna Greco