gp italia mercedes
Il GP d'Italia per la Mercedes si chiude con uno solo dei due piloti a punti; un bicchiere che può essere definito davvero mezzo pieno?

Alla fine del GP d’Italia, Mercedes riesce a mantenere la testa del campionato Costruttori, mentre Hamilton perde punti su Verstappen. Bottas arriva a podio dopo una gara in rimonta vista la sua partenza dal fondo a causa della quarta power unit montata; il sette volte iridato invece non vede la bandiera a scacchi dopo l’incidente con Verstappen che costringe entrambi al ritiro. Si dice sempre che bisogna guardare sempre il lato positivo, il cosiddetto bicchiere mezzo pieno; ma il GP d’Italia per Mercedes può essere davvero definito così?

GP Italia, Mercedes: pochi punti ma buoni

Un terzo posto che poteva essere un qualcosa di più. E un ritiro. Il risultato della Mercedes dopo il GP d’Italia porta punti solo a Bottas e alla classifica Costruttori; un risultato buono visto che il finlandese è partito dal fondo della griglia, ma che forse poteva trasformarsi in quella vittoria che il numero 77 si merita. Una vittoria che non è arrivata, perchè Valtteri non ha osato, nonostante le gomme e la macchina. Giusto o no conservare un terzo posto sicuro, la sensazione lasciata è sempre quella che nel momento in cui serve quel po’ di carattere in più, Bottas non lo usa, rimanendo in quell’ombra in cui è abituato.

Sull’altro piatto della bilancia c’è invece il weekend di Hamilton; niente giro veloce, niente pole position, niente bandiera a scacchi. Un epilogo inaspettato su una pista che sulla carta doveva favorire la punta di diamante del team di Brackley. Gli errori sotto pressione li commette anche lui e la partenza della Sprint Qualifying è l’ennesima conferma. L’incidente invece è purtroppo un concorso di colpa.

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L’incidente tra Hamilton e Verstappen – Photo Credit: Mercedes F1 Official Media Site

Troppa foga da una parte, voglia di riscatto dall’altra. Una Silverstone bis, ma a parti invertite. A pagarla sono entrambi, visto che sia Hamilton che Verstappen sono costretti al ritiro. Ma le ferite peggiori da leccare le ha Hamilton che conclude il weekend senza punti in tasca, mentre l’olandese allunga di poco su di lui. Un Mondiale che a piccoli passi sembra scappare dal sette volte iridato che ora è chiamato a tirar fuori il miglior Hamilton di sempre.

Cara Mercedes, ora serve di più

Dopo il caos generato in Olanda ci si aspettava un weekend decisamente migliore per la Mercedes, soprattutto su una pista dove le vetture di Brackley erano favorite rispetto alle Red Bull. Certo, rispetto ai rivali di Milton Keynes i punti messi in tasca dall’unica W12 giunta al traguardo sono stati di più. Ma guardando il famoso bicchiere, si può davvero dire che sia mezzo pieno? In ottica Costruttori forse si, ma per un titolo Piloti combattuto punto a punto serve qualcosa in più.

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Hamilton dopo l’incidente con Verstappen – Photo Credit: Mercedes F1 Official Media Site

Dopo l’episodio che ha fatto scandalo a Silverstone, era questione di tempo prima che la pista esigesse un confronto, giunto tra le poche curve del Tempio della Velocità. Un confronto arrivato e finito in un battito di ciglia nell’unico modo in cui poteva finire. C’è chi parla di malizia, chi di occhio per occhio e chi di incidente di gara. Forse però è solo quel famoso karma che a volte torna a riscattare ciò che è stato.

Colpa di Hamilton o colpa di Verstappen, errore o no, l’ultima volta che Hamilton ha vissuto un incidente simile correva l’anno 2016, il GP era quello di Spagna e il contendente al titolo era il suo compagno di squadra Nico Rosberg. L’epilogo di quella storia è a tutti conosciuto, fantasmi di Hamilton compresi. E se al posto di complotti e mosse studiate, fosse solamente destino?

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Chiara Zambelli

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