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Jean Todt, presidente della FIA, ha sottolineato che alla F1 mancano delle vetture in grado di poter correre anche sotto la pioggia.

L’incubo del possibile ripetersi di ciò che è successo a Spa continua ad aleggiare sulla F1; il disagio vissuto nel pomeriggio in Belgio è infatti una situazione che nessuno si augura di rivivere. L’accaduto nel weekend di fine agosto verrà infatti rivisto nel prossimo incontro della F1 Commission, previsto all’inizio del mese di ottobre, ma forse ciò di cui il Circus ha bisogno sono modifiche pratiche; a tal proposito è intervenuto Jean Todt, presidente della FIA, che ha dichiarato che la prossima F1 dovrà avere delle vetture per correre anche sotto la pioggia, così come riportato da Motorsport.com.

Jean Todt sulla prossima F1: “Servono vetture per la pioggia”

Il GP del Belgio ha messo in evidenza una disorganizzazione inaspettata da parte di uno sport mondiale, che come tale gira appunto nei diversi Paesi europei e non. Un disagio conclusosi poi con quella che per tutti rimarrà una gara farsa dettata dal sapore dei soldi. Le discussioni affinchè la spiacevole situazione rimanga isolata ad un unico caso si terranno all’inizio del mese di ottobre quando si riunirà la F1 Commission.

Nel frattempo, personaggi come Jean Todt o Gerhard Berger hanno voluto esprimere le personali idee su quello che la F1 potrebbe fare. Il presidente della FIA ha infatti sottolineato la necessità di monoposto adatte a correre anche in condizioni di pioggia; mentre il numero uni del DTM ha voluto porre l’attenzione sul fatto che la F1 dovrebbe decidere se avere o no delle gare con la pioggia, come per esempio avviene negli ovali americani.

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Max Verstappen dietro la Safety Car durante il GP del Belgio – Photo Credit: Red Bull Content Pool

In molti hanno criticato la decisione presa a Spa, ma cosa sarebbe successo se, dopo la partenza, avessimo avuto un incidente con piloti feriti o peggio? Saremmo stati massacrati, anche senza feriti. Per i regolamenti del 2025, dobbiamo pensare ad avere vetture guidabili anche con la pioggia. Vi ricordate Lauda al Fuji nel ’76? È stato l’unico a rinunciare; oggi, ogni pilota la pensa come Lauda allora.

Jean Todt

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Chiara Zambelli

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