Andrea Dovizioso in un’intervista per motogp.com si è soffermato sulle scelte fatte in merito al suo ritorno, con un obiettivo chiaro. Il forlivese ha anche parlato del suo adattamento alla Yamaha M1.
Le parole di Dovizioso sul suo ritorno
Andrea Dovizioso, dopo l’addio alla Ducati a fine del 2020, è riuscito a trovare una sella per rientrare nel paddock di MotoGP. Non un affare scontato visti i talenti scalpitanti in Moto2, ma nonostante ciò il forlivese ha trovato casa ad Iwata. L’addio di Vinales ha scombussolato i piani della casa dei tre diapason, che si sono ritrovati a doverlo sostituire a campionato in corsa. Con Morbidelli in Yamaha ufficiale, il team Petronas SRT (che il prossimo anno cambierà proprietà) si è accaparrato il vicecampione del mondo 2017, 2018 e 2019. Quest’anno l’ex Ducati è salito in sella alla M1 in configurazione 2019, mentre il prossimo anno disporrà di una SPEC-A come il team Monster Energy.
Il “Dovi” durante un’intervista a motogp.com ha parlato del perchè è tornato in MotoGP dopo l’esperienza da collaudatore Aprilia.
Se sono qui è per provare a vincere il campionato. Tutti possono dirmi che sono pazzo, ma se sono qui è perché voglio provare a farlo. Quando è arrivata questa opportunità, non ho potuto dire di no. Era qualcosa che volevo fare da molto tempo
L’adattamento alla M1
Tornare in MotoGP con la Yamaha è stata sicuramente una sfida non così scontata per Dovizioso. Nonostante sia una moto pregevole dal punto di vista della guidabilità, Dovizioso dopo anni in Ducati e una conformazione del motore a “V”, è passato a una moto a quattro cilindri in linea. Un bilanciamento molto differente, una motocicletta che ha bisogno di uno stile di guida differente a quello utilizzato sulla Desmosedici GP che come punti forti aveva la velocità di punta e la frenata. Dovizioso proverà gli aggiornamenti 2022 nel prossimo test a Jerez e i suoi feedback, secondo il forlivese, saranno molto utili per lo sviluppo della M1.
La moto è molto competitiva. Si tratta più di adattarsi a ciò che richiede la moto che di adattarla al tuo stile di guida. Questa è la cosa più difficile per me in questo momento. Non è facile, ma quando sei in MotoGP niente lo è. Il modo di lavorare dei giapponesi è totalmente diverso. Ma penso che siano davvero interessati ad ascoltarmi. Ho molta esperienza ed è interessante lavorare insieme
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Simone Massari