Un’altra gara che infonde fiducia quella condotta dalla Scuderia Ferrari; ottima guida per entrambi i piloti della Rossa di Maranello, con l’unica sbavatura data dal pit stop lungo con Carlos Sainz. Leclerc ha chiuso la sua gara in quarta posizione, con performance a volte simili a chi il GP alla fine lo ha vinto; mentre Sainz ha concluso in settima posizione, con la vettura leggermente danneggiata ma comunque davanti a Norris. La strada sembrerebbe essere quindi quella corretta, come intuibile dalle parole del team principal; Mattia Binotto ha infatti sottolineato l’ottimo risultato in un GP come quello degli Stati Uniti, non sempre favorevole al team di Maranello.
GP Stati Uniti, Binotto: “Ottima prova, peccato per il pit stop di Carlos”
Mattia Binotto può tornare a respirare, almeno fino al prossimo GP in Messico; sia la nuova power unit che la parte ibrida portata ad Austin sembrano infatti essere il passo giusto, quello che ultimamente non riusciva a fare la Ferrari. Leclerc quarto, Sainz settimo con vettura danneggiata e pit stop lungo. Una gara ben gestita da entrambi i piloti di Maranello che entro fine stagione hanno tutte le carte in regola per provare ad emozionare sempre più. Contento e soddisfatto anche Binotto, nonostante la sbavatura avuta alla sosta dello spagnolo.
Leclerc ha fatto una bellissima gara, con un buon ritmo a tratti veloce quanto i primi; è una delle prime volte in cui siamo arrivati così vicini. Merito della vettura e degli aggiornamenti, ma anche di Charles che ha guidato bene e senza sbavature. Peccato invece per Carlos; la sua gestione delle gomme è stata perfetta, ha avuto sempre ritmo e ha guidato davvero bene. Il pit stop è un momento cruciale e abbiamo avuto un altro problema. Quest’anno lo dobbiamo usare per migliorare in ogni area; il pit di oggi potenzialmente ci è costato 2 posizioni.
Mattia Binotto
Ogni gara sarà a sè e presenterà delle insidie diverse. Su questa pista non pensavamo di essere favoriti soprattutto rispetto alle McLaren. Fa ben sperare per le prossime gare, ma facciamone comunque una alla volta. In Messico pensiamo di poter essere competitivi, ma vedremo.
Mattia Binotto
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