GP Stati Uniti Red Bull
Al GP degli Stati Uniti la Red Bull vince su una pista storicamente pro Mercedes. Ora sono 12 i punti di vantaggio di Verstappen su Hamilton

Grande prova di forza al GP degli Stati Uniti da parte della Red Bull e di Max Verstappen che vince e allunga in classifica su Lewis Hamilton, staccato ora di 12 punti. La scuderia di Milton Keynes sovverte i pronostici della vigilia, che davano la Mercedes favorita al COTA, e porta a casa una vittoria fondamentale in ottica mondiale, dando prova di una solidità e una lucidità che forse manca agli avversari in questa ultima parte di stagione. La Mercedes incassa un colpo molto duro per il morale e si complimenta con i rivali per il meritato trionfo.

GP Stati Uniti: Red Bull capolavoro strategico, Verstappen non sbaglia un colpo

Alla fine lo sceriffo Lewis Hamilton non ce l’ha fatta ad acciuffare il fuorilegge Max Verstappen. Troppo veloce l’olandese sulla sua Red Bull, troppo perfetta la strategia messa in campo dal team austriaco che, giocando di anticipo su entrambe le soste, riesce a rimediare ad una partenza un po’ così di Max, sopravanzato da Lewis al via. Proprio la partenza rischiava di vanificare la splendida pole di sabato, con Verstappen che al primo giro si è ritrovato a dover inseguire Hamilton. Niente panico, dal muretto richiamano Max per un undercut. Rientrato in pista il numero 33 gestisce le gomme, suggerisce alla squadra di far rientrare subito Perez per marcare meglio la Mercedes e, quando ormai troppo Hamilton fa la sua sosta, si riprende la testa della corsa che mantiene fino alla bandiera a scacchi.

Qualche brivido sul finale quando l’inglese, con pneumatici più freschi dopo il secondo pit stop, prova a riprendere Verstappen, si avvicina sul rettilineo ma perde nella parte guidata. Max soffre ma mantiene i nervi saldi, gestisce il ritorno di Hamilton approfittando pure della scia offerta nell’ultimo giro dalla Haas del doppiato Mick Schumacher. L’olandese, alla settima stagione in F1 nonostante abbia solo 24 anni, dimostra di avere la maturità necessaria per tenere la barra dritta anche nei momenti più delicati. Dal canto suo, la Red Bull non sbaglia un colpo in termini di strategia, azzardando anche laddove la ragione suggerirebbe una maggiore prudenza.

Ad Austin la Red Bull sferra un duro colpo al morale della Mercedes

Mai quest’anno i risultati delle gare hanno sovvertito i pronostici della vigilia. Non ha fatto eccezione il GP degli Stati Uniti. La pista di Austin è, da sempre, un fortino Mercedes. Hamilton ci ha vinto sei volte e la W12 era data per favorita rispetto alla Red Bull. Invece, i rapporti di forza sono apparsi capovolti sin dalle qualifiche di sabato, con Verstappen che ha strappato la pole ad Hamilton, confermando poi in gara la superiorità della RB16B. Il trionfo in Texas è un duro colpo per il morale della Mercedes e per quello di Lewis Hamilton, certi di avere a disposizione più di una chance sul circuito amico di Austin.

I sei punti guadagnati da Verstappen, che portano a 12 le lunghezze di vantaggio sul rivale, sono più di semplici numeri e raccontano di un distacco mai stato così ampio quest’anno. Certo, i GP da disputare sono ancora cinque ma i prossimi appuntamenti, in Messico e Brasile, sulla carta sono favorevoli proprio alla Red Bull che, in Texas, potrebbe quindi aver messo una seria ipoteca sul titolo. Il condizionale è d’obbligo: Hamilton, sconfitto ad Austin nonostante abbia fatto il massimo per stare davanti, non ha mollato il colpo neanche un secondo e, siamo certi, continuerà così fino all’ultima curva dell’ultimo giro della stagione.

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Rosanna Greco

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