Il GP di Turchia sembra quasi aver stravolto i ruoli in casa Mercedes; da una parte si è infatti visto un Bottas finalmente solido, mentre dall’altra parte un Hamilton affamato ma nervoso, arrabbiato, un’altra volta da solo. Sei gare separano i piloti dalla fine di un altro Mondiale. Sei gare per chiudere un capitolo ed iniziarne un altro. Sei gare per fare, ancora una volta, la storia della F1.
Mercedes: in Turchia è Bottas a fare Hamilton
Scambio di ruoli obbligato o semplice coincidenza? Da un lato c’è il weekend del finlandese di cui poco si può contestare; finalmente un fine settimana solido e preciso, in cui Bottas dirige la sua W12 passo dopo passo sul gradino più alto del podio. Una sensazione che mancava ormai da troppo tempo.
Dall’altro lato c’è invece Hamilton, costretto ad un weekend diverso dopo la sostituzione del motore. Una gara delle sue, in cui sorpasso dopo sorpasso ricorda al mondo intero che sette titoli mondiali non si vincono a caso. L’impresa di una gara senza sosta però non riesce al pilota inglese; troppi rischi e tanti fantasmi visti alcuni precedenti. Niente podio e niente più leadership della classifica Piloti. Ora comanda Verstappen.
Una missione quasi impossibile
27 settembre 2020, Russia. 10 ottobre 2021, Turchia. Questo il tempo che Bottas ha dovuto attendere prima di tornare ad assaporare quella sensazione di forza. Un anno passato sempre alla corte di Toto e di Sir Lewis. Senza esporsi, senza imporsi. Sembrava un’impresa impossibile, un sogno da realizzare, un ricordo ormai sbiadito. Eppure Bottas ha reagito a modo sui, portandosi a casa una vittoria che finalmente sa di leggerezza.
Hamilton è invece autore di una rimonta da manuale. Partito undicesimo, concentrato e con l’obiettivo di perdere meno punti possibili dal diretto rivale, di andarlo a prendere. Poi nasce la speranza di poter chiudere la gara senza mai fermarsi. Una vera “mission impossible”. O quasi. Ma tra incomprensioni, opinioni diverse e fantasmi in arrivo dal passato, Hamilton più che Tom Cruise appare come Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento.
“Lasciatemi fuori o datemi le gomme rosse”. Hamilton alla fine ai box ci rientra, uscendone però arrabbiato e sopratutto non con le soft, ma con le intermedie. Il graining sulle gomme, come capitato a Leclerc, non aiuta per la magia finale. La classifica finale dice quinto posto; quella Piloti dice secondo. Questa volta Hamilton vola, mentre Mercedes tira il freno. Troppo rischio; tanta invece la paura di vedere uno zero di fianco al proprio nome. Le battaglie a volte si vincono, ma per la “guerra” contro l’olandese e la sua Red Bull ora serve avere coraggio.
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