Norris Pirelli
Lando Norris in un’intervista alla tv inglese ha parlato dei problemi che ha avuto nel corso della sua prima stagione in Formula 1

Il pilota della McLaren Lando Norris in un’intervista alla tv inglese ha parlato dei problemi che ha avuto nel corso della sua prima stagione in Formula 1. Il britannico ha sofferto di depressione dopo il suo esordio in Formula 1 all’età di 19 anni e afferma che i social media hanno peggiorato la situazione.

L’impatto dei social network

La giovane promessa della McLaren Lando Norris, ospite al programma tv This Morning ha rivelato i suoi problemi di salute mentale all’esordio in F1 nel 2019. Norris era il più giovane pilota britannico nella storia della Formula 1 quando ha debuttato a 19 anni nel 2019 ma, ora 21enne, è diventato un beniamino di tanti appassionati di F1, un talento eccezionale in pista. È salito sul podio quattro volte in questa stagione, quasi conquistando la sua prima vittoria al Gran Premio di Russia del mese scorso dopo essere partito dalla pole position.

Il britannico ha raccontato la sua storia, in relazione al suo primo anno di Formula 1, nel 2019, alle pressioni della stampa e dei social che hanno portato il giovane Lando a soffrire di depressione. Norris ha sottolineato e ribadito quanto i social, dove è anche particolarmente attivo, hanno influito sul suo umore peggiorandolo. Tutta colpa dei giudizi negativi e del suo modo di essere, dentro e fuori la pista. Lando ha affermato che grazie al team e l’ente benefico “Mind“, in collaborazione con McLaren, lo hanno aiutato.

Lando Norris
Lando Norris – Photo Credit: McLarenOfficialTwitterAccount

Le dichiarazioni di Lando Norris

Arrivando in F1 a 19 anni, ci sono molti occhi puntati su di te. Quindi affrontare tutto questo genere di cose, ha avuto un forte impatto su di me. Era come se non sapessi cosa fare, percependo il peso di tutti gli occhi che erano puntati su di me. Avere a che fare con questo genere di cose non è affatto facile, con il costante dubbio di dover essere all’altezza in un mondo estremamente competitivo. Se dovessi far male quali saranno le conseguenze? Se non rimarrò in Formula 1, dove andrò e cosa farò, dato che non sono bravo in molte altre cose della vita?

Da questo punto di vista il supporto del team e il lavoro di squadra sono stati fondamentali, almeno quanto l’aiuto e l’esperienza che ha saputo trasmettermi un compagno di scuderia esperto come Daniel Ricciardo, che si è mostrato dall’inizio estremamente disponibile nei miei confronti. Sono molto felice che anche la McLaren sia stata da subito sensibile verso il tema della depressione e della salute mentale, anche nel campo dello sport professionistico, tanto che di “Mind”, charity che si occupa di questo campo specifico, ora siamo anche partner. Ora sono molto più felice e posso godermi tutto ciò che faccio. L’unica cosa che mi rende felice è vedere le altre persone sorridere e renderle felici… Mi rendo conto che più posso farlo, più sono felice anche io.

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Mara Romano

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