Perchè quando si monta il quarto motore le penalità sono dieci e da quello successivo diventano invece cinque? Una domanda che forse in molti si fanno o si sono fatti, compreso il pilota olandese della Red Bull. Max Verstappen, come riportato da FormulaPassion.it, ha infatti mosso una leggera critica verso quelle che sono le penalità per il cambio di motore. Un sistema corretto che, secondo il numero 33 della griglia di F1, ha però poca logica e soprattutto non risulta penalizzante.
La critica di Verstappen: “Cinque posizioni di penalità per il motore su queste macchine non sono nulla”
Il totale cambio di power unit comporta la partenza dal fondo della griglia; il solo cambio del motore, una volta raggiunto il limite previsto dal regolamento, porta a dieci posizioni di penalità, mentre per un’eventuale unità successiva la pena diventa la metà. Queste infatti sono le penalità assegnate sui cambi di motore, necessari per arrivare a fine stagione con una vettura più o meno performante.
L’aumento degli appuntamenti iridati non ha però portato a un maggior numero di power unit; tre infatti rimangono quelle a disposizione dei team durante tutto il campionato. Max Verstappen storce però il naso di fronte alle penalità successive all’eventuale quarto motore. L’olandese della Red Bull sostiene infatti che qualcosa non funziona; cinque posizioni di penalità su vetture come Red Bull o Mercedes di questi anni, servono infatti a poco se non a nulla.
Qualcosa deve essere cambiato. Quando si monta il quarto motore si arretra di dieci posizioni in griglia; per tutte le altre volte invece si scala di cinque. Penso sia un po’ illogico. Se un pilota continua a prendere penalità per il cambio di motore, deve scontare sempre un numero uguale di posizioni perché sta infrangendo la stessa regola. In Brasile si è visto chiaramente che gli altri team possono poco contro di noi e Mercedes; per queste vetture una penalità di cinque posizioni non è un grosso problema.
Max Verstappen
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