GP Arabia Saudita Red Bull
Al GP Arabia Saudita la Red Bull si rende protagonista di una trattativa imbarazzante con la FIA e si fa agganciare nella classifica piloti

Dopo la sbornia di emozioni che è stato il GP di Arabia Saudita, la Red Bull scende dall’ottovolante e si ritrova a fare i conti con un Max Verstappen ritornato di colpo il ragazzino terribile di quando debuttò in F1. A Jeddah il numero #33 incanta tutti con una straordinaria partenza in occasione del terzo start. Rimane qualche giro in testa e poi getta nello sconforto il proprio team quando, con una frenata improvvisa, si fa tamponare da Hamilton. Arriva secondo, Lewis vince e lo aggancia nella classifica iridata. Sul podio i due piloti non si guardano neanche in faccia e a favore di telecamera dichiarano di essere tranquilli in vista di Abu Dhabi, teatro, o forse è meglio chiamarlo ring, dell’ultimo atto della stagione.

GP Arabia Saudita: la Red Bull e quella surreale trattativa con la FIA

Ha ragione Toto Wolff quando ieri, dopo il GP di Arabia Saudita, ha dichiarato di non ricordare nulla della gara. E in effetti è difficile anche solo raccontarla una corsa come quella di ieri. Sul circuito di Jeddah, divertente ma inadeguato per la F1, succede di tutto: doppia interruzione, tre partenze, virtual safety car a gogò, investigazioni a raffica. Su tutto spiccano le botte da orbi che si sono date Hamilton e Verstappen, con l’olandese su di giri per buona parte della gara e l’inglese a tenergli buona compagnia. La Red Bull è rimasta a guardare dal muretto, in balia del suo pupillo, capace di straordinari acuti seguiti da tonfi memorabili, vedi il giro strepitoso di sabato in qualifica finito poi a muro nell’ultima curva.

L’episodio chiave per la scuderia di Milton Keynes avviene alla seconda ripartenza, dopo che la gara è stata già interrotta una prima volta con un tempismo discutibile da parte della FIA. Verstappen taglia la prima curva e con una manovra al limite si porta in testa davanti ad Ocon ed Hamilton. Passano pochi secondi e il GP viene stoppato di nuovo per l‘incidente di Mazepin. E qui, mentre i piloti ai box attendono che sia dato l’ok per rientrare in pista, inizia la pantomima della Red Bull con la FIA. Una trattativa vera e propria tra il team austrico e la direzione gara per decidere in che posizione piazzare Max al via: secondo dietro ad Ocon ma davanti ad Hamilton? Prima si poi no: terzo, dietro ad entrambi. La direzione gara è in balia degli eventi, delle bizze dei due team di vertice e di una pista tanto bella quanto pericolosa.

Verstappen tra genio e follia: partenza da manuale e penalizzazione per taglio della curva

Alla seconda ripartenza, Max dà spettacolo con una manovra strepitosa in cui sfila Ocon e Hamilton, portandosi in testa. La Red Bull ha montato le gomme gialle sulla RB16B di Verstappen, con il rischio che potrebbero non reggere fino alla fine della corsa. L’olandese prova ad allungare, ma Hamilton lo tallona e sferra un primo attacco: ed è qui che Max sbaglia ancora tagliando curva due per resistere al sorpasso di Lewis e riprendersi la posizione. Il regolamento vuole che restituisca la posizione, il 33 però non lo fa. Finisce con Hamilton che tampona da dietro la macchina di Verstappen, accusato di aver frenato all’improvviso per danneggiarlo. Pur con la W12 danneggiata, Lewis riesce a prendersi la prima posizione in pista e la consolida quando Verstappen viene penalizzato di 5 secondi per aver tagliato la chicane.

Al termine della gara, entrambi i piloti vengono investigati per il tamponamento al giro 38. La FIA attribuisce la responsabilità a Max che viene penalizzato di 10 secondi che poco cambiano la gara, dato che l’olandese era arrivato al traguardo con oltre 11 secondi di ritardo da Hamilton. La Red Bull protesta, Helmut Marko lamenta una disparità di trattamento rispetto alla Mercedes, ma tant’è. I due piloti arriveranno ad Abu Dhabi a pari punti. La Red Bull avrà il suo bel lavoro da fare nel cercare di mettere un freno alle intemperanze di Verstappen. Se la classifica piloti non sorride alla scuderia austrica, va peggio quella costruttori, con la Mercedes che porta a 28 i punti di vantaggio.

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Rosanna Greco

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