Le Sprint Qualifying per il 2022 non sono ancora state annunciate a causa di un mancato accordo economico; le sei mini-gare sono a rischio?

Il calendario del 2022 conterà ben 23 gare, il più lungo mondiale nella storia della F1; se gli appuntamenti iridati sono ormai ufficiali, tenendo conto sempre della variabile legata al Covid, altrettanto non si può dire per le Qualifiche Sprint. Come spesso ripetuto nel corso della stagione 2021, le Sprint Qualifying previste per il 2022 dovrebbero essere sei; ma perché ancora non sono state annunciate? Secondo quanto riportato da Motorsport.com, il motivo è legato ad un accordo economico non ancora raggiunto, così come detto dal CEO della McLaren.

Sprint Qualifying 2022 a rischio senza un accordo economico

Il mondiale 2021 ha visto debuttare per la prima volta nella storia della F1 le Sprint Qualifying sui circuiti di Silverstone, Monza e Interlagos. Le mini-gare introdotte al sabato hanno ricevuto pareri contrastanti soprattutto per l’assegnazione dei punti e della pole position a livello statistico. Dubbi a parte, sia la Federazione che la F1 hanno poi deciso di proseguire per questa nuova strada ipotizzando sei Qualifiche Sprint per il 2022; appuntamenti che però rischiano di saltare.

Il problema dietro il non annuncio delle sei mini-gare per il 2022 è legato ad un accordo economico tra team e F1 che ancora non è stato raggiunto e che, di conseguenza, mette a rischio le Sprint Qualifying. Secondo le indiscrezioni infatti sembrerebbe che la F1 non sia disposta ad offrire un’indennità per gli eventuali incidenti, cosa che invece è accaduta lo scorso anno.

sprint qualifying 2022
F1 Sprint Monza – Photo Credit: F1

Alcuni team non hanno gradito l’offerta, chiedendo un ulteriore aumento del budget; altri invece, come spiegato da Brown nella sua lettera, pensano che la richiesta di aumento del limite di spese serva solo a rendere più competitive le vetture e non a rientrare degli eventuali danni. Nessun accordo raggiunto dunque tra le squadre che prenderanno presto parte al nuovo mondiale, con le sei Sprint Qualifying che rimangono quindi in un limbo.

Le parole di Zak Brown

Zak Brown, amministratore delegato McLaren, ha spiegato la situazione legata alla possibile non disputa delle Sprint Qualifying nel 2022. Il problema risiede infatti nel dover ottenere l’approvazione da parte di otto team, con Mercedes, Red Bull e Ferrari che sono le probabili contrarie. Il CEO McLaren ritiene opportuno non votare per il 2022, ma per il 2023 visto che per cambiare le regole a lungo termine serve la semplice maggioranza, dunque sei team favorevoli.

Tutti dobbiamo affrontare la stessa sfida; se capitano più incidenti, il problema è uguale per tutti. Fa parte dello sport; questo è affrontare le sfide. Non voglio risolvere solo tirando fuori il libretto degli assegni. Un team in particolare ha chiesto un aumento del budget cap di 5 milioni. Una cosa ridicola, senza appigli razionali.

Zak Brown
Zak Brown
Zak Brown – Photo Credit: McLaren Official Twitter Account

Mi piacerebbe non avere una situazione in cui votiamo per il 2022; servono otto voti e siamo arrivati oltre la data limite. Bisogna guardare avanti e pensare già al 2023, senza aumento del budget cap. Possiamo anche raggiungere un compromesso e alzare leggermente il budget per il 2022; oppure possiamo non farle, ma in questo caso alcuni team dovrebbero spiegare ai fan il perché.

Zak Brown

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Chiara Zambelli

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