I due alfieri del VR46 Racing Team, del neo pensionato Valentino Rossi, hanno avuto modo di commentare l’imminente inizio del motomondiale. Tra promesse, paure e curiosità, vediamo cos’hanno detto i giovanissimi dell’Academy VR46.
Il secondo anno di Marini in MotoGP
Luca Marini è al secondo anno in MotoGP e questo vuol dire che da quest’anno non sarà più un debuttante ma ciò non è necessariamente un male. Con il trascorrere dei GP è aumentata anche la consapevolezza e l’esperienza; fattori decisivi in un campionato di così alto livello. Facciamo un excursus temporale di quanto avvenuto per il fratellino di Valentino nel 2021, anno del debutto: Luca approda nel campionato massimo, dopo 6 anni di esperienza in Moto2, in sella alla Ducati dello Sky Racing Team VR46 al fianco di Enea Bastianini (Esponsorama Racing Team).
Il giovane con il numero 10 ci mette un po’ di tempo prima di prendere il ritmo dei più rodati, aumentando il feedback con la moto gara dopo gara. Sensazioni che migliorano gradualmente fino al gran premio d’Austria, dove Marini riesce a conquistare il 5° posto in gara dimostrando che il talento c’è e deve solo abituarsi alle prestazioni del mezzo. Un po’ di alti e bassi che lo fanno chiudere a fine anno con 41 punti e un 19° posto. Adesso è un altro discorso, Luca avrà infatti a disposizione una moto molto più competitiva, al pari degli altri, avrà anche lui una Desmosedici 2022 con cui siamo sicuri avrà modo di dimostrare il suo talento.
Le parole di Luca Marini
È vero, da parte di molte persone c’è scetticismo nei miei confronti. Posso invitarli a conoscermi meglio, a parlare con me. Mi fa piacere che chi ha lavorato con me abbia un’opinione diversa, che abbia capito che persona sono. Io posso solo impegnarmi e dimostrare la mia velocità con i risultati in pista. Lo scorso anno ero in una situazione diversa, non solo quella di Jorge (Martin) ma anche da quella di Enea. Non vedo il 2022 come un anno per una rivincita ma di crescita, in cui esprimermi al meglio e divertirmi. È questo quello che voglio.
Luca Marini, pilota Mooney VR46 Racing Team
La scorsa stagione è stata stressante, succede quando senti che vuoi e puoi dare di più ma non ci riesci, com’è successo a me per vari motivi. Quando invece sei al livello degli altri dipende tutto da te, questo ti carica di responsabilità ma è in quel momento in cui i campioni fanno la differenza. Questo è l’anno giusto per riuscirci, io sono qui per stare nelle posizioni che contano, puntare al podio e anche alla vittoria.
Oltre alle difficoltà riscontrate nello scorso anno, Marini si è anche soffermato sui cambiamenti avvenuti, soprattutto al livello psicologico.
Sento di aver acquisito molta consapevolezza. Il livello in MotoGP è incredibile, ogni pilota è fortissimo e ha una moto ufficiale, è bello sentirsi alla pari di tutti gli altri e questo fa la differenza. La cosa importante è non sentirsi mai arrivati, un esempio da seguire è quello di Lewis Hamilton che ogni anno lavora su se stesso e migliora. La MotoGP è incredibile ogni pilota è fortissimo e ha una moto ufficiale, è bello sentirsi alla pari di tutti gli altri piloti e questo fa la differenza. La GP22 è una moto fantastica, essendo nuova bisogna lavorarci un po’ su ma fra qualche gara saremo al top. Anch’io sono migliorato, ho lavorato sui miei punti deboli e ho capito come funziona la gomma anteriore, nei test sono andato veloce, anche nella simulazione di gara.
Luca Marini, pilota Mooney VR46 Racing Team
L’esordiente Bezzecchi
Finalmente tra una settimana circa inizierà il grande sogno di Marco Bezzecchi, diventare un pilota di MotoGP. I colori sono gli stessi del compagno Luca Marini, e sono targati Mooney VR46. I test a Sepang e Mandalika non sono andati male, ma del resto è pur sempre la prima esperienza in sella ad una moto così potente. Proprio a proposito della potenza, l’emiliano ha voluto dire la sua facendo qualche paragone.
Le parole di Marco Bezzecchi
Se penso al passato devo dire che dalla Moto3 alla Moto2 si trova una moto completamente diversa, mentre la MotoGP va sei volte più veloce di una Moto2, anche se le dimensioni e le gomme sono più o meno le stesse. Bisogna quindi imparare alcune cose come l’elettronica, è un procedimento lungo. Ho però avuto meno difficoltà a saltare dalla Moto2 alla MotoGP che dalla Moto3 alla Moto2. Al momento non sono ancora arrivato al limite con la moto.
Marco Bezzecchi, pilota Mooney VR46 Racing Team
Sono pronto per andare a Losail e iniziare la nuova stagione. Durante l’inverno abbiamo lavorato per prepararci ed affrontare al meglio l’avventura MotoGP. Sarà una stagione tosta, perché il livello del campionato è altissimo, però tutto il team ha fatto un grandissimo sforzo per essere pronto. Non considero uno svantaggio il fatto di non avere la stessa moto di Luca, anche perché non ho esperienza con la moto precedente. Nei test la Ducati ha dimostrato di avere un grande potenziale e io dovrò imparare per poter migliorare. Anche se non ho la moto di ultima evoluzione, posso comunque accedere ai dati degli altri piloti e confrontarmi con loro quando ce ne sarà bisogno.
Due giovani piloti cresciuti insieme che quest’anno condivideranno non solo il box, ma anche l’esperienza e i dati. Per il Bez sarà sicuramente difficile ottenere i primi piazzamenti ma da lui possiamo aspettarci di tutto. Luca Marini sembra una persona diversa, sicuramente più matura e più decisa, come se avesse compreso le sue reali potenzialità. Sicuramente darà spettacolo quest’anno; ci aspettiamo grandi cosa da lui.
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