L’abbassatore anteriore non sarà più utilizzabile in MotoGP a partire dalla stagione 2023. È questo il verdetto della GP Commission dopo una riunione tenutasi lo scorso 18 marzo 2022. La questione era sul tavolo ormai da tempo e già al primo appuntamento del Qatar si parlava di questa possibilità. Poi la MotoGP si è spostata in Indonesia e le voci su un divieto si facevano sempre più concrete. L’invettiva Ducati è stata affossata, con un regolamento che non vietava tale dispositivo.
Ducati perde la battaglia dell’abbassatore anteriore, ma gli altri costruttori e la MotoGP perdono di credibilità
Un anno di lavoro che Ducati si vede andare in fumo, con tutti gli altri costruttori che hanno attaccato questo sistema perché (a detta loro) aumentava i rischi, presentava costi di produzione troppo elevati e non aveva sbocchi di utilizzo in campo stradale. Peccato che in MotoGP siano presenti tante altre componenti con queste caratteristiche: ad esempio i freni in carbonio, il cambio seamless e le valvole pneumatiche per citarne alcuni.
Il lato positivo della questione è che non si va ad intaccare gli abbassatori posteriori, che rimangono a disposizioni di tutti. Il comunicato della MotoGP riguardo l’abbassatore anteriore cita:
L’uso di qualsiasi dispositivo che modifica o regola l’altezza anteriore della moto mentre è in movimento è proibito. La decisione del Technical Director sarà definitiva al momento di determinare ciò che costituisce un ‘ride height device’. Questo tipo di dispositivi sono ammessi solo al momento della partenza di una gara (cioè i dispositivi ‘holeshot’).
Che cos’è l’abbassatore anteriore e posteriore di una MotoGP?
Il funzionamento è semplice: dato che in MotoGP sono vietati sviluppi elettronici, l’abbassamento della sospensione anteriore e/o posteriore è a carico del pilota, azionando un pulsante od una leva. Nati in un primo momento per migliorare le procedure di partenza (chiamati quindi dispositivi holeshot), azionandoli la moto si abbassa sul retrotreno (abbassatore posteriore) e sull’avantreno (abbassare anteriore), si evita l’impennamento attraverso l’abbassamento della moto ed alla prima frenata la moto sblocca automaticamente i dispositivi.
Questi dispositivi sono stati introdotti da Ducati. La casa italiana portò in pista il primo abbassatore posteriore da utilizzare per le procedure di partenza con le GP19. Da lì il sistema posteriore si è sempre evoluto, potendo poi utilizzarlo anche in marcia per migliorare l’accelerazione in uscita dalle curve e quindi la velocità massima. Apripista di questo campo, le altre case hanno sempre copiato Ducati per mantenere il passo poter sfidare la concorrenza. Recentemente si è sviluppato anche un sistema di abbassatore all’anteriore da usare in aggiunta a quello posteriore, sempre per migliorare le procedure di partenza abbassando il centro di gravità della moto. Ducati, nei test pre stagionali del 2022, ha portato un’evoluzione di questo sistema anteriore (che si aziona sempre tramite un pulsante od una leva), utilizzabile anche in marcia (noto come “Ride Height Device”).
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