Australia: terra di canguri, kiwi, koala ed altra fauna altrettanto discutibile e pericolosa cui una nuova specie è stata appena scoperta; una bestiale rossa e che di nome fa Ferrari F1-75 appartenente alla razza del Cavallino Rampante. Si dice che sia stata avvistata ad Albert Park in occasione del GP di Australia e che i risultati siano stati devastanti.
La Ferrari regala conferme nel GP di Australia
La Scuderia Ferrari ha vinto il Gran Premio d’Australia per la decima volta. A portare la Casa di Maranello sul gradino più alto del podio è stato Charles Leclerc, al secondo successo della stagione, il quarto della carriera, e in Ferrari, come già Eddie Irvine, Clay Regazzoni e John Surtees. Il monegasco ha dominato la gara di Albert Park per tutti i 58 giri in programma portando anche a casa il giro più veloce. Per lui si tratta del primo “Grand Chelem” della carriera, mentre per la Scuderia Ferrari è l’affermazione numero 240 della sua storia.
Unico rammarico della giornata, il ritiro di Carlos Sainz al secondo giro a causa di un’uscita di pista alla curva 11, arrivata dopo un avvio difficile dalla nona posizione. Ciononostante, la Ferrari ha perso un solo punto dal primo degli inseguitori nella classifica Costruttori – al traguardo con entrambe le vetture – e ne ha guadagnati otto sulla Red Bull, squadra che in questa prima parte di stagione si è dimostrata anche più competitiva, ma che a sua volta ha portato sotto la bandiera a scacchi una sola monoposto.
Charles Leclerc artista di un dipinto perfetto
La gara australiana, su una pista ancora diversa da Bahrain e Arabia Saudita, ha confermato per la terza volta in altrettante gare la bontà del lavoro svolto a Maranello: la F1-75 si è dimostrata versatile alle regolazioni dettate dalle diverse caratteristiche dei circuiti e ha fatto sentire Charles a suo agio fin dalla partenza.
Il monegasco nei primi giri è riuscito a tenere a bada Max Verstappen, l’unico che è sembrato per un po’ in grado di metterlo in difficoltà, presto però Leclerc è riuscito ad avvantaggiarsi grazie anche alla migliore gestione delle gomme Medium consentitagli dalla monoposto, una capacità che si è confermata anche più avanti, quando dopo la seconda Safety Car di giornata – innescata dall’uscita di pista di Sebastian Vettel – tutte le vetture erano già in pista con pneumatici Hard.
Crisi d’identità
La domenica di Carlos è stata invece amara. Un problema con alcuni interruttori ha obbligato la squadra a sostituire il volante della monoposto numero 55 a pochi minuti dal via.
Questo episodio non ha aiutato la concentrazione dello spagnolo che non è riuscito a scattare bene e, anche per la partenza con gomme Hard, scelte per spaiare la strategia rispetto agli avversari davanti a lui in griglia, ha perso diverse posizioni. Scivolato 13°, Sainz nel tentativo di recuperare il terreno perduto è finito in testacoda in curva 11 rimanendo bloccato nella sabbia.
Torna Paddock GP!
Questa sera alle 21:30 commenteremo live sulla nostra pagina Facebook il GP di Australia assieme a Umberto Zapelloni, giornalista e scrittore direttamente dalla redazione di Sky Sport F1. Non mancate!
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