Il rookie sudafricano Darryn Binder commenta la caduta di Jerez e fa mea culpa. Saltato direttamente in MotoGP dalla Moto3, l’adattamento alla M1 non pare semplice, con il pilota che dovrà trovare altre soluzioni per conquistare maggiore feeling con la sua Yamaha.
Le parole di Darryn Binder
Sei giri è durato il primo gran premio di Jerez di Darryn Binder in MotoGP. Una scivolata in curva 2 ha messo fine anzitempo al weekend del sudafricano, in particolare difficoltà in questo appuntamento spagnolo. Il numero 41 del team WithU RNF ha iniziato in modo disastroso il weekend di Jerez, con più di tre secondi di distacco dalla vetta.
Il fine settimana è stato comunque in crescendo, anche se l’errore commesso ha minato le sicurezze di Binder. Queste le sue parole riportate da speedweek.com:
All’inizio del weekend sono partito davvero male. Non mi sentivo bene e avevo poco grip. Sono stato molto lento nella prima sessione di prove libere. Nelle prove successive sono diventato più veloce ed è stato come se non avessimo partecipato alla prima sessione.
Il grande problema che ha riscontrato Binder in questo suo esordio in MotoGP è l’utilizzo delle gomme che non riesce a sfruttare fino in fondo. Il rookie ha messo l’accento sul fatto di non essere veloce con la gomme morbida come dovrebbe.
Altri piloti hanno messo un intero secondo tra le gomme posteriori medie e quelle morbide. Per noi erano solo cinque o sei decimi di secondo. Non riuscivo a sfruttare tutto il potenziale. In gara mi sentivo bene all’inizio ed ero decisamente più veloce dei piloti davanti a me. Sfortunatamente, poi ho commesso l’errore e sono caduto alla curva 2
Testa al futuro
La caduta a Jerez non sembra aver minato la voglia di imparare del fratello minore di Brad Binder. Il pilota WithU RNF ha spiegato in che aree vuole lavorare per trovare una messa a punto di base per trovare confidenza con la sua M1.
A volte probabilmente chiedo troppo, devo tornare un po’ indietro. Fai un passo indietro per costruire con calma qualcosa. Abbiamo provato alcune configurazioni diverse per vedere quali circostanze mi facevano sentire più a mio agio. Abbiamo trovato qualcosa che mi aiuta a mantenere la velocità con le gomme usate. Purtroppo non ho potuto apportare miglioramenti con le gomme nuove. Mi aspettavo di fare un grande passo, ma non ha funzionato. Il nostro passo in gara va bene, non sto andando male, ma in qualifica devo sfruttare di più le gomme fresche. Dobbiamo ancora lavorare in quest’area per trovare qualcosa di prezioso per il giro veloce
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Simone Massari