Intervenendo a Paddock GP, Luigi Mazzola ha parlato della Ferrari e di quella filosofia vincente di qualche decennio fa che ora si è persa

Ospite del consueto appuntamento di Paddock GP l’ingegner Mazzola ha analizzato il difficile momento che sta vivendo la Ferrari in questa fase della stagione. Nonostante una macchina competitiva, un pilota veloce e di talento, la Rossa si ritrova dietro la Red Bull in entrambe le classifiche piloti e costruttori. Per Luigi Mazzola la Ferrari ha smarrito la capacità di rischiare, di avere coraggio quando non si ha nulla da perdere. In una parola, manca la mentalità vincente che c’era ai tempi di Alain Prost e Michael Schumacher.

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Luigi Mazzola: “Ferrari? Ha intrapreso la strada del non rischiare”

La macchina c’è, hanno avuto anni di tempo per progettarla. Il pilota, Charles Leclerc, anche. Eppure, arrivati alla nona gara del mondiale, la Ferrari ha vinto solo due GP mentre la Red Bull si è aggiudicata 7 vittorie. A leggere solo i numeri, verrebbe da dire che il progetto della RB18B è di gran lunga migliore e più performante rispetto a quello della F1-75. Non è così: la Ferrari è senz’altro la macchina più veloce in qualifica, spesso e volentieri lo è anche in gara. Cosa manca alla Rossa per fare lo step che la porti ad essere semplicemente competitiva a macchina che lotta e ambisce al titolo? Per l’ingegner Mazzola la Ferrari non ha più la mentalità giusta, quella la filosofia vincente che aveva acquisito ai tempi di Prost e Schumi.

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“La mentalità, la strada che ha preso la Ferrari è quella di non rischiare, l’opposto per esempio di Russell in qualifica in Canada quando ha messo le slick, uno dei momenti più belli di tutto il weekend. Se davanti hai la Red Bull che è difficile da superare nel rettilineo, loro hanno Verstappen e tu hai Sainz – che non è Leclerc – metti le gomme rosse e probabilmente lo passi (quando in gara è entrata la SF, nda). Non do la colpa a Sainz, è un insieme di cose, il team non l’ha aiutato. La safety car è stata un toccasana, ha ristabilito la situazione, allora approfittane!” – Luigi Mazzola

Mazzola ricorda l’arrivo di Prost in Ferrari: “Ci disse che mancava la mentalità vincente”

Nella sua lunga permanenza in casa Ferrari, l’ingegner Mazzola ha lavorato con alcuni dei più grandi piloti di F1, a cominciare da Alain Prost, passando per Michael Schumacher, fino a Kimi Raikkonen. Ripercorrendo gli anni a Maranello, Mazzola ha ricordato in particolare l’impatto che ebbe sulla squadra il francese, approdato in Ferrari nel 1990 dopo il mondiale vinto con la McLaren

“Sento spesso dire dai vertici della Ferrari in pista che stanno crescendo e stanno imparando. Ma la Ferrari non è la Haas dei giovani ingegneri messi lì per imparare. La Ferrari è la Ferrari. Non posso credere che la gente che lavora in Ferrari debba imparare o crescere, bisogna che diano una scalata di quattro marce, devono pensare in maniera diversa. E questo lo devono fare i vertici. È chiaro che se in quell’ambiente non c’è qualcuno che prende in mano la situazione, fa delle scelte allora la situazione non cambia. Ricordo che quando arrivò Prost nel 1990, dopo aver vinto con McLaren, disse che in Ferrari mancava la mentalità vincente, l’ultimo mondiale risaliva al 1979. Alain cominciò a spingere, quando arrivò Schumi stessa cosa. Quindi si cominciò a costruire questa mentalità vincente, anche con Todt e Montezemolo” – Luigi Mazzola

Luigi Mazzola Ferrari
Mazzola e Alain Prost – Credit: Luigi Mazzola Facebook

In Ferrari hanno fatto in questi anni un lavoro incredibile, straordinario. Hanno fatto una macchina che è superiore a tutti, ma ora concretizziamo questo lavoro. Da esterno io percepisco dalle parole, dall’atteggiamento durante i pit stop, dalle strategie si percepisce questo. Ai tempi di Schumi si andava per vincere, partecipare non esisteva. Immagino che anche adesso si vada per vincere, però fallo! Non si può sempre arrivare secondi.  Correre in F1 significa provarci, cercare di essere un po’ più furbi degli altri, più arditi, più coraggiosi. Bisogna rischiare” – Luigi Mazzola

Ascolta Paddock GP

Nell’ultima puntata di Paddock GP, Chiara Zambelli, Raffaello Caruso e Gabriele Bassi hanno commentato il GP del Canada in compagnia dell’ingegnere Luigi Mazzola.

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Rosanna Greco

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