Confermata la rottura tra Porsche e Red Bull, causa i mancati accordi su una visione comune per la direzione della scuderia.

Nelle ultime ore sono state confermate le voci che vedrebbero il motorista tedesco e la scuderia austriaca non più sullo stesso piano delle trattative. L’accordo è saltato, quindi, e la causa sembra essere il ruolo di eccessivo rilievo che Porsche avrebbe voluto ricoprire all’interno del Red Bull racing team. Non solo azionista e partner motoristico, ma come socio con voce in capitolo anche nella conduzione tecnica. Tuttavia, Porsche non rinuncia del tutto all’idea di tornare in Formula 1, anche se dovesse farlo con un altro team.

Porsche – Red Bull, tutte le ragioni della rottura

Il comunicato stampa parla chiaro: non si celebrerà il matrimonio tra Red Bull e Porsche, la rottura è definitiva. Sembrava si dovesse arrivare ad un accordo e ad un annuncio ufficiale, ma dopo il protrarsi per mesi delle trattative, niente è stato confermato. I problemi stanno nel fatto che Red Bull voglia rimanere una scuderia indipendente, senza doversi curare delle pretese di un costruttore. Allo stesso tempo, Porsche vuole fare la voce grossa nella direzione di un team – tante anche le voci che avrebbero visto fuori Horner e Marko – e, a questo punto, non è necessario che sia la scuderia di Milton Keynes a farle da partner. Sembra che la casa di Stoccarda, infatti, stia già prendendo contatti con altri team, tra i primi McLaren e Williams su tutti. Red Bull, dal canto suo, proseguirà con delle power unit fornite da Honda fino al 2025 e successivamente provvederà a creare un motore proprio. La gestione in parità tra due soci di un team è vista come poco efficace da entrambe le parti, come esplicitato nel comunicato stampa.

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Photo Credit: Red Bull Content Pool

Nel corso degli ultimi mesi, Porsche AG e Red Bull GmbH hanno discusso sulla possibilità che Porsche entrasse in Formula 1. Le due società sono ora giunte alla conclusione congiuntamente che questi colloqui non proseguiranno più. La premessa era sempre basata che la partnership si sarebbe articolata su un piano di parità, che avrebbe incluso non solo una partnership sui motori, ma anche del team. Cosa che è stato possibile raggiungere. Con le ultime modifiche alle regole, la Formula 1 rimane una serie attrattiva per Porsche, che continueremo a monitorare”.

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Camilla Taglietti

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