Le parole di Pierre Gasly al termine del GP del Giappone arrivano dure e dritte al cuore di tutto il mondo della F1. Le gru sulla pista di Suzuka hanno infatti inevitabilmente riportato le menti a quel 2014, quando l’incidente di Jules Bianchi fece calare il silenzio su un Circus che sembrava sicuro. Il pilota dell’AlphaTauri, ai microfoni di Sky Sport F1, si è infatti sfogato su quanto accaduto in pista, senza nascondere quella paura che a volte viene dimenticata.
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GP Giappone, Gasly: “Mi sono spaventato. Se avessi perso la macchina sarei morto”
Non si pone freni Pierre Gasly nelle parole dedicate a quanto vissuto dopo la prima partenza del GP del Giappone. Il pilota dell’AlphaTauri si è infatti ritrovato con una gru in pista, uscita poco dopo l’esposizione della bandiera rossa. Un momento che ha purtroppo riportato le menti a quella gara del 2014, quando Jules Bianchi finì in coma fino alla sua prematura morte. Ai microfoni di Sky Sport F1, Gasly si è infatti mostrato arrabbiato per quanto successo e spaventato, visto il rischio non necessario corso.
“Abbiamo già perso Jules, tutti noi abbiamo perso una persona straordinaria e un pilota altrettanto straordinario. 8 anni fa, stessa pista, stesse condizioni e con una gru in pista mentre lo eravamo ancora noi. Com’è possibile vedere oggi una gru sulla pista? Non lo capisco. Mi sono ovviamente spaventato. Se avessi perso la macchina come Carlos, non sarebbe importata la velocità, sarei morto. È irrispettoso per Jules, per la sua famiglia e per tutti noi. Rischiamo la vita; facciamo il miglior lavoro del mondo ma dobbiamo essere tenuti in sicurezza. È stato un rischio non necessario. Si poteva aspettare un minuto; è andata come è andata perché sono riuscito a passare a due metri da quella gru. Se fossi stato più a sinistra adesso sarei morto”. – Pierre Gasly
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