ducati 2022 bagnaia bautista
La stagione 2022 della Ducati indelebile negli annali del motociclismo: Bagnaia e Bautista hanno riportato la rossa sul tetto del mondo.

La Ducati farà fatica a dimenticare la stagione 2022, nella quale è riuscita a riportare a Borgo Panigale i due mondiali più importanti. Questa è anche la prima doppietta mondiale per la rossa a due ruote. Bagnaia in MotoGP e Bautista nel WSBK: la Ducati con la B funziona eccome, ergendosi al di sopra dei grandi colossi giapponesi come Yamaha, Honda e Kawasaki. Quest’ultimi sono costretti ad accontentarsi dei premi di consolazione, ben consapevoli che servirà un deciso switch mentale e tecnico per mettere all’angolo le creature italiane.

Stagione 2022 indimenticabile per Ducati: è il successo del Made in Italy

Pecco Bagnaia aveva sulle spalle il grande macigno di un mondiale piloti che sfuggiva alla Ducati dai tempi di Stoner nel 2007. La leggenda australiana sembrava irraggiungibile da tutti e dopo un inizio di campionato travagliato, molti erano già pronti a rimandare la festa ancora di un altro anno. Pecco e la GP22 si sono come fusi da metà stagione in poi, creando un binomio praticamente imbattibile. Lo stesso percorso è toccato a Bautista: tornato nella casa italiana dopo un biennio deludente in Honda, Alvaro è riuscito a concretizzare quello che era sfuggito nel 2019. Lo spagnolo, nonostante l’età, ha mostrato di che pasta è fatto elevando la Panigale V4 ad un livello inavvicinabile da tutti.

Bagnaia e Bautista hanno si vinto in sella ai mezzi più completi e competitivi della griglia, ma le vittorie non sono mai scontate. Bisogna costruirle e guadagnarsele, lavorando su se stessi e cucendosi la moto addosso come un vestito da serata di gala: preciso e calzante a pennello.

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Photo Credit: MotoGP Official Website

Il valore dei piloti è indiscutibile e si va ad aggiungere a quello degli ingegneri Ducati: a loro il merito di aver creato dei mezzi all’apice della tecnologia, portando innovazioni tecniche bizzarre e magari anche esteticamente discutibili. La bellezza passa però in secondo piano se quel componente ti aiuta ad alzare il livello di pilota e moto. La Desmosedici GP22 e la Panigale V4 sono figlie del genio e dell’invettiva italiana, fatto di persone competenti e capaci di addentrarsi anche nei regolamenti tecnici per sfruttarne tutte le sfaccettature.

Le case giapponesi non sono state in grado di guardare fuori dagli schemi. Ogni minimo particolare ormai fa la differenza ed anche al di fuori della pista bisogna essere i più bravi. Ducati lo è stata ed il 2022 sarà per sempre ricordato come il trionfo del Made in Italy nel mondo: Honda, Yamaha e Kawasaki sono avvisate.

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Photo Credit: WorldSBK Official Website

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Riccardo Zoppi

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