Gli ultimi giri del GP del Brasile hanno visto protagonisti alcuni team radio particolari. Oltre a quello di Leclerc, che ha chiesto al team la posizione di Sainz in ottica campionato, c’è stato anche quello tra Max Verstappen e il suo team. Una comunicazione che ha riscosso più sdegno sia nel paddock che tra gli appassionati. Nel giovedì di Abu Dhabi la Red Bull ha rilasciato un comunicato in merito a quanto successo nel GP del Brasile.
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GP del Brasile: il comunicato della Red Bull
Il GP del Brasile si è chiuso con la doppietta Mercedes, con George Russell che ha conquistato la sua prima vittoria in carriera davanti al compagno Lewis Hamilton. L’esito della penultima gara del mondiale è però passato in secondo piano; protagonisti infatti sono stati alcuni team radio, tra cui quello di Max Verstappen. Il due volte campione del mondo si è infatti rifiutato di cedere la sua posizione a Sergio Perez, in lotta con Leclerc per il secondo posto in classifica Piloti. Un episodio che in casa Red Bull è stato discusso nell’immediato post gara. Il team di Milton Keynes, ad Abu Dhabi, ha così rilasciato un comunicato in merito a quanto successo in Brasile.
“Come squadra abbiamo commesso degli errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata nell’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia prima della gara. Purtroppo, Max è stato informato solo all’ultimo di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse. Questo ha messo Max, che è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, in una situazione compromettente. Dopo la gara Max ha parlato apertamente e onestamente, consentendo a entrambi i piloti di risolvere eventuali problemi o dubbi in sospeso. Il Team accetta il ragionamento di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà; non verranno rilasciati ulteriori commenti”. – Comunicato Red Bull
“Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo online nei confronti di Max, Checo, il Team e le rispettive famiglie è scioccante e triste e sfortunatamente è qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c’è posto per questo nelle corse o nella società; dobbiamo essere migliori. Alla fine questo è uno sport, siamo qui per gareggiare. Minacce di morte, lettere di odio anche nei confronti dei membri della famiglia allargata sono deplorevoli. Apprezziamo l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. L’abuso deve finire”. – Comunicato Red Bull
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