Che a Carlo Vanzini non vada a genio Mattia Binotto è cosa risaputa. Sono scioccanti però, i commenti rivolti dal presentatore al team principal in un’intervista recente, in cui quest’ultimo non aveva possibilità di replica. L’atteggiamento di Vanzini in quest’occasione è sembrato quello di chi, insoddisfatto, vuole togliersi dei sassolini della scarpa. Purtroppo, il risultato è un attacco a Binotto tutt’altro che gradevole. E per giunta, alle spalle del diretto interessato.
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Carlo Vanzini critica la gestione di Binotto: “Non c’era stabilità in Ferrari”
Gli attriti tra Carlo Vanzini e Mattia Binotto sono ormai molto conosciuti tra gli appassionati di Formula 1. Sono state molteplici le volte in cui il commentatore ha diretto al team principal commenti caustici o frecciatine velenose, alle quali Binotto ha risposto spesso senza esclusione di colpi. Evidente ormai che i due non si vadano a genio, tuttavia gli ultimi sviluppi svelano una chiara antipatia da parte di Vanzini, malcelata davanti alle telecamere durante la diretta. In una recente intervista, commenta le immagini del post-GP di Gran Bretagna dicendo che “negli anni Novanta, quel ditino non sarebbe stato lì“. Inoltre, riguardo alla stagione 2022 della Rossa, ha solo commentato dicendo che “Leclerc è stato un signore“.
“La stabilità è importante nel momento in cui c’è. Da quello che noi abbiamo vissuto, si era creata dell’instabilità – opinione personale – per la mancanza delle gerarchie. Questa immagine, se fossimo andati indietro di qualche anno, non sarebbe stata la stessa. Quel “ditino” ora non sarebbe lì. Un pilota che scende dalla macchina, è in lotta per il mondiale con Verstappen in grande difficoltà e si ritrova nelle retrovie a lottare per qualche punticino perché la scuderia decide di favorire il compagno di squadra che così può vincere la prima. Leclerc è stato un signore. Secondo me bisogna farsi una domanda diversa. Molti dicono che bisogna dare stabilità , ma la domanda è: c’era stabilità in questa Ferrari? Io dico di no. Per quello che viviamo, per quello che ci dicono, questa stabilità non c’era“. – Carlo Vanzini
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