horner ricciardo red bull
Christian Horner, team principal Red Bull, ha polemizzato contro i team minori e il troppo potere che secondo lui hanno in alcune decisioni.

Il mondo della F1 non è sempre e solo fatto di battaglie in pista. Le lotte, come anche gli ultimi anni hanno mostrato, avvengono anche fuori dai circuiti. La politica in F1 è infatti da sempre fondamentale e il potere in questo campo è ricercato da ognuno dei team presenti nel Circus. Christian Horner è però intervenuto a tal proposito contro i cosiddetti team “minori”; secondo il team principal della Red Bull le modifiche regolamentari danno loro troppo potere.

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Horner contro i team “minori”: “Hanno troppo potere su cose che non li riguardano”

Il semplice gioco della F1 nasconde in realtà un intricato percorso per arrivare davvero al vertice. Vincere in pista infatti non sempre è sinonimo di numero uno, soprattutto fuori dai tracciati. Alle battaglie ruota a ruota si affiancano infatti quelle politiche, forse più spietate di quelle che vanno in scena nei weekend iridati. Avere un determinato potere politico porta inevitabilmente ad alcuni vantaggi e, per questo motivo, tale componente ha sempre avuto la sua importanza nel Circus. Come i domìni in pista, anche quelli politici proseguono a cicli, con i team che perdono o acquistano potere anche a seconda dei risultati.

horner contro team minori
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Ciò che conta davvero è però avere un esponente carismatico capace di “imporre” il proprio pensiero. Negli anni si è così vista una Ferrari perdere a livello politico, mentre Mercedes e Red Bull hanno risalito la classifica. E proprio il team principal di quest’ultima ha sollevato una piccola polemica. Horner ha infatti avuto da dire su una delle ultime modifiche al regolamento, in particolare quella inerente alla divisione dei voti. Diversamente dal passato, dove serviva l’unanimità, ora le cose sono cambiate. Nella F1 Commission sono ripartiti 30 voti: uno per ogni team, 10 alla FIA e altrettanti ai vertici della F1. Ciò significa che i cosiddetti team “minori” hanno il potere di fermare i top team. Una cosa che Horner ha criticato, come riportato da FormulaPassion.it.

“Si può sostenere che le scuderie più piccole abbiano troppe voce in capitolo in quella che è l’implementazione di regole che possono impattare sui top team. Cose che, tra l’altro, magari non li riguardano direttamente, come per esempio la questione inerente al budget cap. Credo che sia gli organizzatori che la FIA debbano tenere in considerazione questo aspetto”. – Christian Horner

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Chiara Zambelli

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