Randy Mamola torna sul paragone tra MotoGP e Formula1 fornendo anche una sua possibile soluzione per livellare le prestazioni in pista

Arriva il duro attacco di Randy Mamola alla MotoGP criticata per la mancanza di spettacolo durante le gare per via anche dell’aerodinamica sempre più complessa e un assottigliamento delle prestazioni.

Le parole di Mamola sulla MotoGP

Nonostante una stagione che rimarrà negli annali per il recupero record di Francesco Bagnaia su Fabio Quartararo in classifica generale, c’è chi storce il naso su questa MotoGP contemporanea. Alcuni nostalgici criticano la troppa tecnologia delle moto in pista, compresi piloti del passato come Randy Mamola.

Il pilota americano in un’intervista a Crash.net ha ribadito come queste moto siano sempre più vicine alla Formula 1, concetto ribadito anche da Marc Marquez.

Se non sei un fan della Formula 1 oggi non puoi nemmeno essere un fan della MotoGP. Quello che sentivamo dire in F1 quattro o cinque anni fa, quando non si riusciva a seguire la macchina davanti, lo registriamo ora in MotoGP

Ducati quest’anno ha conquistato tutto quello che poteva vincere in classe regina. Con la ciliegina del titolo mondiale di “Pecco”, Ducati si è confermata la moto più performante, il pacchetto che tutti vogliono, come confermano le otto Desmosedici in griglia, tra team ufficiale e satelliti.

Mamola ha elogiato il lavoro di Gigi Dall’Igna, paragonato a un altro ingegnere che qualche titolo in F1 lo ha vinto, Adrian Newey.

E’ stato il primo a sfruttare al massimo l’aerodinamica, ha portato l’holeshot nel 2019 e alla fine dell’anno il dispositivo holeshot era diventato un regolatore dell’altezza da terra. La Ducati è stata anche una delle prime fabbriche a utilizzare il software per prevedere, prima dell’inizio del weekend, la gomma ottimale per la gara. Oggi la Desmosedici è la moto più veloce della MotoGP, ha un grande vantaggio

Ducati in vantaggio: la proposta di Mamola

La casa di Borgo Panigale offre attualmente il miglior pacchetto in circolazione. Yamaha fatica, Honda è l’ombra di se stessa, con il loro pilota di punta Marquez sconfortato dalla RC213V e Aprilia e KTM che stanno cercando di diventare grandi. Per Mamola la soluzione sarebbe concedere alle altre case in “svantaggio” concessioni per colmare il gap con Ducati. Non solo. Il pilota statunitense vorrebbe congelare lo sviluppo della Desmosedici.

E allora per me va messo un fermo per congelare la situazione. Bisogna congelare lo sviluppo di Ducati su quelle cose specifiche, impedirle di passare ai livelli successivi. In modo che gli altri produttori possano recuperare il gap. Come farlo non lo so, non sono un esperto di regolamenti, ma penso che debba scattare una serie di concessioni per gli altri costruttori. L’elettronica unificata dal 2016, il fornitore unico dei pneumatici dal 2009, i limiti di cilindrata. Tutto questo compromette la situazione e le MotoGP non si possono definire dei veri prototipi

Mamola considera migliore lo spettacolo in SBK e nel BSB, auspicando come la MotoGP dovrebbe guardare a queste categorie per rendere maggiormente attrattive le gare.

Sfortunatamente in MotoGP non riusciamo a vedere quello che vorremmo per il piacere per gli occhi. Prima giocavi con l’acceleratore e la moto iniziava a impennare, ora puoi uscire da una curva anche in seconda marcia e spalancare l’acceleratore. Dobbiamo capire come cambiare, magari tornare a Superbike e BSB

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Simone Massari

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