Marc Marquez torna a parlare a GQ del campionato più controverso degli ultimi anni, ovvero quello del 2015, caratterizzato dalla vincita del campionato del mondo di Jorge Lorenzo su Valentino Rossi. Lo spagnolo spiega cosa cambierebbe di quell’anno e di come il nove volte campione del mondo ha gestito le ultime gare, non andandoci per il sottile. Il classe 1993 ha anche parlato anche del suo 2022.
Le parole di Marquez sul 2015 e Rossi
Se ne parlerà per anni, forse non si smetterà mai di parlarne. Ciò che è accaduto a fine stagione 2015, con Marc Marquez accusato da Valentino Rossi di aver favorito Jorge Lorenzo alla conquista di quel mondiale, rimarrà nella storia di questo sport, nel bene o nel male.
Lo spagnolo sottolinea come non sia stata sua intenzione favoreggiare il connazionale, anzi, ha criticato nell’intervista a GQ, il comportamento di Valentino Rossi nelle ultime gare. Secondo l’otto volte campione del mondo, la gestione del pesarese è stata pessima, per via di una competitività non a livello di Lorenzo nel finale di stagione.
“Non lo ammetto apertamente. Non è che non volessi sorpassarlo, ma sorpassarlo significava correre un grosso rischio. Nel documentario spiego quello che ho vissuto in quelle settimane. Spesso le persone mi chiedono cosa avrei cambiato rispetto al 2015, e penso: ‘Cambierei il modo in cui Valentino ha gestito la fine dell’anno’. Quando non sei il più veloce in pista, cerchi di mescolare le cose per vedere cosa riesci a prendere“
Un 2022 difficile
Tornando al presente, Marc Marquez ha anche raccontato del suo 2022, un’annata difficile, interrotta dopo poche gare per sottoporsi ad un ulteriore intervento al braccio infortunato a Jerez 2020.
“Sinceramente non so come sono riuscito a vincere tre gare nel 2021, ma mi è ancora meno chiaro come sono riuscito ad arrivare quinto o addirittura quarto a Jerez all’inizio della stagione 2022. Perché in gara non avevo la testa, né la testa né il fisico. C’è stato un momento della stagione, tra i Gran Premi di Portimao e Jerez, in cui ho spento la testa e ho detto non ce la faccio più. Prima di Portimao sono andato dai miei dottori a Madrid e ho detto loro: ‘C’è qualcosa che non va in questo braccio, perché sto andando indietro’. Videro che c’erano 34 gradi di rotazione nell’omero“
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Simone Massari