Una delle notizie che ha occupato la scena nella seconda metà di stagione è stata quella inerente al caso Red Bull-budget cap. La scuderia di Milton Keynes, colpevole, ha poi patteggiato con la FIA ricevendo una sanzione economica e una riduzione delle ore per i test di sviluppo aerodinamici. Pat Symonds, responsabile tecnico della F1, ha provato a spiegare il motivo che, secondo lui, avrebbe condotto la Red Bull a infrangere il budget cap.
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Budget cap Red Bull, Symonds: “Un errore non fare la prova generale”
Fin dalla prima volta che è stato nominato il budget cap ha creato dubbi e discussioni. Con l’avvento del nuovo regolamento finanziario nel 2022, il limite di spese imposto ai team è inoltre stato un grande protagonista. Con la chiusura dei bilanci e i controlli fatti dalla Federazione è infatti risultato che la Red Bull aveva infranto tale limite nel corso del mondiale 2021. La questione si è poi chiusa con un patteggiamento senza proseguire per vie legali; un accordo che è costato alla Red Bull non solo una multa da 7 milioni di dollari ma anche una riduzione del 10% delle ore in galleria del vento.
A riportare l’attenzione su quanto accaduto nella seconda metà della passata stagione è stato Pat Symonds. L’ingegnere responsabile tecnico della F1, come riportato da FormulaPassion.it, ha infatti provato a dare una motivazione a ciò che la Red Bull ha sbagliato con il budget cap. Per Symonds non c’è stata malafede, ma solo un eccesso di sicurezza in quella che per tutti era una grossa novità; la Red Bull aveva infatti deciso di non partecipare alla prova generale offerta dalla FIA a tutti i team.
“La Red Bull ha sicuramente commesso alcuni errori. La Federazione aveva però offerto a tutte le scuderie la possibilità di fare una prova generale; un’occasione che il team di Milton Keynes ha deciso di non sfruttare, motivo per cui poi ha fatto errori che hanno portato all’infrazione. È difficile calcolare quale impatto avrà la sanzione, ma credo che sì, sicuramente ne risentiranno”. – Pat Symonds
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