A pochi giorni dall’inizio dei test pre-stagionali in Bahrain, l’ex pilota automobilistico Gerhard Berger ha dichiarato di tenere sott’occhio la Ferrari. In particolare la gestione del team di Maranello da parte di Vasseur, i due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz e la nuova monoposto SF-23.
Berger su Ferrari : “La SF-23 è bella, ma non vuole dire niente”
In attesa dell’inizio dei test pre-stagionali che si terranno in Bahrain, l’ex pilota di Ferrari, McLaren e Benetton, Gerhard Berger ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta Dello Sport. Ha dichiarato di tenere particolare attenzione alla nuova monoposto del Cavallino Rampante. La SF-23 ha mantenuto la stessa filosofia della precedete F1-75, ma con notevoli migliorie a livello aerodinamico e di affidabilità della power-unit, tallone d’Achille della Scuderia.
“Ho visto tutte le nuove monoposto, ma ovviamente ho esaminato con attenzione la Ferrari. La SF-23 è bella, ma non vuol dire niente. Importa solamente che vada forte. L’anno scorso avevano una monoposto degna del titolo e le power-unit erano tanto potenti quanto poco affidabili. Se la Red Bull ha vinto è perché aveva il giusto equilibrio in tutto. Il pilota in perfetta forma, un buon motore combinato all’aerodinamica. Ma soprattutto un ottimo lavoro di squadra, oltre ai giusti pit stop e la strategia vincente. A Maranello, invece, mancava la consistenza, poi gli errori tattici e i problemi di affidabilità hanno bruciato ogni possibilità di vincere il mondiale. Ora che sembra tutto risolto con il cambio di gestione potrebbero decisamente tornare a vincere”. – Gerhard Berger
Il cambio di gestione, dunque, per Berger potrebbe essere la chiave di volta in casa Ferrari. La decisione della società di Maranello di cambiare team principal, licenziando Mattia Binotto in favore del francese Frédéric Vasseur, mira a risolvere le problematiche di comunicazione interna tra ingegneri, meccanici, piloti e strateghi, che hanno segnato negativamente il mondiale 2022 della Rossa.
“Bisogna dare tempo a Vasseur per vedere come gestirà una realtà come Ferrari. Sarà un compito grosso e l’unico modo per fare bene per lui sarà dedicarsi 24 ore su 24 a questo lavoro, ma comunque merita una chance. Ho letto del confronto tra lui e Todt, entrambi francesi e team principal della Scuderia. Io ci ho lavorato con Jean Todt quindi posso dare un’idea più concreta al riguardo. Frédéric è sicuramente avvantaggiato perché si trova in F1 già da tanto e conosce molti uomini del circus e come esso funzioni. Todt invece no, ha dovuto capire pian piano come funzionasse. Lui veniva dal Rally e dalla Dakar, un mondo diverso. Ma sono certo che, proprio come Jean, anche Frédéric arriverà presto al successo”. – Gerhard Berger
Berger: “Entrambi i piloti Ferrari possono lottare per il titolo”
Oltre alla macchina performante e la giusta gestione del team, per vincere il mondiale la Ferrari necessita di due piloti all’altezza che sappiano anche fare gioco di squadra quando serve. Per Berger, Charles Leclerc e Carlos Sainz sono la scelta giusta.
“Charles è più veloce, ma Carlos è un gran lavoratore. Nel 2021 quando è arrivato in squadra ha dovuto affrontare l’inevitabile paragone con il monegasco, ed ha dimostrato a tutti di valere tanto quanto lui. È vero che l’anno scorso che Charles ha concluso la stagione più avanti, ma sono certo che con il giusto materiale, entrambi possono lottare per il titolo. Questo è il modo migliore per ottenere il massimo da entrambi i piloti perché si spingono a vicenda. Ovviamente ci sono delle eccezioni, tipo quando capita di avere un fenomeno nella squadra che non ne ha bisogno. Senna, Schumacher, Hamilton e Verstappen ne sono un chiaro esempio. Ma sono casi rari. Se fossi in Ferrari terrei sulle spine entrambi”. – Gerhard Berger
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Mara Giangregorio
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