L’ex pilota di Formula 1 Ralf Schumacher ha espresso la sua considerazione riguardo la Scuderi Ferrari, ed il suo periodo sportivo che sta patendo. La nuova stagione della competizione mondiale ha dato al team di Maranello dei pensieri che hanno portato un grosso peso negativo nella mente dei supporter della Rossa, oltre che ad ogni membro del team. Oltre ai difetti tecnici, secondo l’ex Williams, Ferrari sta soffrendo una grossa difficoltà a livello politico, con ancora i residui del progetto tutto italiano ideato da Sergio Marchionne, fino alla sua scomparsa nel 2018.
Ralf Schumacher, la nuova Ferrari soffre: “Il problema è ancora la politica”
La Scuderia Ferrari ha iniziato la stagione 2023 di Formula 1, si può dire abbastanza chiaramente, con il piede sbagliato. Il processo di preparazione per la nuova annata, annunciato già durante il campionato precedente, avevano fatto ben sperare nella competitività della Rossa. Ma sarebbe stato inevitabile pensare alla nascita di nuovi difetti in una squadra che aveva perso il team principal Mattia Binotto per fare spazio a Frederic Vasseur. Tuttavia, il peso specifico del cambiamento, non sembrava così grosso. La Ferrari parte male, non raggiunge podi, e forse ancora per un po’ non ne troverà. Sembra aver fatto passi indietro rispetto ai tempi più recenti, ma le ombre del 2020 e 2021 sono ancora troppo vicine.
Secondo Ralf Schumacher, ex pilota di Formula 1 con Jordan, Williams e Toyota, il team di Maranello sta soffrendo di problemi che dipendono da cause molto più complesse di una sbagliata impostazione tecnica del progetto SF-23. In Ferrari, il tedesco pensa che la grave causa sia di tipo politico, relativo ad un ideale che Sergio Marchionne, ai tempi della sua leadership, aveva impostato su di un livello prettamente nazionalista, con i membri principali della squadra di nazionalità italiana. Far notare il talento e la qualità del Bel Paese, era l’obiettivo della Scuderia. Ma Schumacher, ad AutoBild, ha rievocato i ricordi del team del fratello Michael, composto da talenti provenienti da svariate zone, premiati per la loro qualità eccellente.
“Vasseur è una persona che ha imparato com’è il motorsport da zero, è la persona giusta anche a livello comunicativo. Ma non credo lotteranno per il Campionato, anche se mi piacerebbe. Il francese ha fatto i conti con i difetti del 2022, ma il problema resta ancora la politica. Il team sta soffrendo ancora la scelta di Marchionne, che aveva proclamato un team tutto italiano. Non è la nazionalità che conta, ma la competenza: Jean Todt, Ross Brawn ed il designer Rory Byrne hanno avuto tutta la libertà del mondo di sviluppare, nel periodo di mio fratello, il miglior team di sempre“.
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