Commentando il GP di Australia di Formula 1 durante l’ultima puntata di Paddock GP, Franco Nugnes, direttore e responsabile di Motorsport.com Italia, ha analizzato il comportamento di Charles Leclerc rivelando qual è il tassello mancante al monegasco per diventare un campione del mondo.
GP Australia, Leclerc: quando è questione di carattere
Dall’ultimo Gran Premio d’Australia di Formula 1 abbiamo avuto un’ennesima conferma della totale fedeltà che Charles Leclerc nutre nei confronti del blasonato marchio della Scuderia Ferrari. Possiamo ritenerlo quasi un rapporto malato che porterà (prima o poi) il monegasco della Casa di Maranello a giungere ad un inesorabile ruminazione mentale e ad un conseguente auto sabotaggio.
Ad Albert Park, l’errore di Charles Leclerc in Curva 3 – costato un ritiro per insabbiamento nella ghiaia – è stato dettato da quella eccessiva emotività già vista in passato che ha fatto capolino durante il GP di Francia. Allora, per Charles, il prezzo da pagare non fu una quinta posizione, bensì la vittoria del GP transalpino ed un possibile accenno di rimonta nella classifica iridata. Ma in quell’occasione la situazione era ben differente e Charles arrivava addirittura da una strabiliante vittoria in Austria (gara di casa per la Red Bull), eppure bastò un errore di troppo per mandare a monte una corsa potenzialmente trionfale; così come poteva essere accettabile il terzo posto del GP corso in Emilia-Romagna sempre in quella stagione.
Tra le strade del circuito cittadino di Albert Park, sede del GP di Australia, è andato in scena un cupo Leclerc, quello che sbaglia e che è mentalmente non lucido a bordo della sua Ferrari. Un Leclerc che da brillante ed inestimabile diamante, si trasforma in un’opaca pietra senza valore. Charles sbaglia, e quando ci si mette lo fa alla grande. Emotivo, autocritico e pretenzioso da se stesso sta vivendo un periodo triste della sua carriera: il rivale di una vita, Max Verstappen, si fa strada verso il suo terzo titolo iridato (se la situazione dovesse mantenersi la medesima vista fino adesso), vedendo così sfumare le proprie possibilità di sfidarlo; mentre, peggio ancora, il vantaggio che aveva acquisito sui suoi coetanei (soprattutto Russell) inizia a dissolversi.
Il volto del giovane Leclerc non è differente da quello visto su altre punte di diamante con la casacca rossa precedente alla sua, parliamo di Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Due piloti alpha, per così dire, due uomini chiamati a portare un titolo che a Maranello manca da ben 16 stagioni. Ma Leclerc ha una dote ed una qualità che personaggi del calibro di Alonso e Vettel non hanno mai avuto, come ci racconta Franco Nugnes durante l’ultima puntata di Paddock GP.
“Leclerc ha una caratteristica straordinaria: si deprime per un suo errore, domenica sera è furibondo e lunedì mattina è già a pensare alla gara di Baku in una chiave positiva sperando che gli diano una macchina che se la può andare a giocare ricominciando a pensare positivo. In questo ci vedo una grande differenza rispetto a Vettel e Alonso. Dove lo vedo debole, ed è una carenza che ha per diventare un fuoriclasse come può essere considerato Max Verstappen piuttosto che Lewis Hamilton, è questa supina accettazione degli ordini che gli arrivano dal muretto quando lo stesso Carlos Sainz non ci pensa due volte qual è il suo parere in merito ad una decisione strategica legata al meteo o alla scelta delle gomme, un giro di riscaldamento o due. Charles in questo non ha maturato una personalità propria. Gli danno un ordine e lo esegue ed è una forma di non compiutezza di quello che può essere il suo percorso di crescita per diventare un campione. Nulla da dire, invece, per quelle che sono le sue doti al volante”.
Questo suo fidarsi ciecamente del marchio è sicuramente figlio di una situazione ben precisa: Charles ha da sempre sognato di indossare il “rosso” e vincere come pilota della Rossa. Tra le prime giovani promesse della Ferrari Academy, poi in Alfa Romeo Sauber e dopo un anno di gavetta subito a dar filo da torcere al quattro volte iridato Sebastian Vettel, per Leclerc è quasi impossibile imporsi agli ordini di scuderia, quasi come se un possibile rifiuto ad un “ordine” volesse simboleggiare una sorta di ribellione. Ma per vincere in Ferrari Leclerc deve imparare dal suo rivale Max Verstappen e sviluppare una propria e forte personalità, prima che i tempi non siano più maturi e favorevoli per la missione della sua vita: riportare il titolo iridato a Maranello, in un posto lasciato vacante da 16 lunghi inverni.
Ascolta Paddock GP!
Raffaello Caruso e Gabriele Bassi commentano il GP di Australia assieme a Franco Nugnes, direttore e responsabile di Motorsport.com Italia.
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