Lewis Hamilton ha criticato aspramente il regolamento tecnico della Formula 1, che negli ultimi anni si era dato l’obiettivo di eliminare il problema delle turbolenze tra due vetture. Il sette volte Campione del Mondo è andato a sostenere un pensiero che si sta diffondendo all’interno nel paddock, relativo a quelle difficoltà che stanno rallentando lo sviluppo generale della categoria dal punto di vista delle vetture. C’è ancora molto su cui lavorare secondo il pilota britannico, che ha ricordato anche che problemi come il porpoising hanno segnato un’intera stagione per molte squadre.
Hamilton giudica il regolamento: “Non ci ha dato tutto quello che ci avevano detto”
Lewis Hamilton è ormai il veterano della categoria, che insieme a Fernando Alonso condivide un’esperienza indiscutibile in Formula 1. In particolare il britannico, poi, con i suoi sette titoli di Campione del Mondo in bacheca porta con sé anche un peso maggiore. Negli ultimi giorni, proprio il pilota Mercedes ha rilasciato la sua opinione sull’andamento tecnico degli sviluppi, ma in questo caso non riferendosi solo alla sua squadra, bensì al progetto che l’organizzazione della F1 ha messo in campo a partire dal 2022 per rendere più possibili le battaglie, e più spettacolari i Gran Premi.
Proprio da quella stagione, le squadre si sono dovute adoperare per modificare completamente i loro progetti aerodinamici, al fine di raggiungere l’effetto suolo che mancava nella categoria da quarant’anni. L’obiettivo dei piani alti era (ed è tutt’ora) quello di rimuovere la cosiddetta “aria sporca” tra due vetture, favorendo le battaglie ravvicinate ed un controllo migliore delle vetture. Ma sin dalla prima stagione, ecco che i primi problemi si sono palesati. Il porpoising, cioé i sobbalzi delle monoposto in rettilineo generati dal continuo variare della pressione dell’effetto suolo, è stato il guaio più comune.
Proprio a partire da quest’ultima problematica, Lewis Hamilton ha quindi detto la sua idea ai media, definendo addirittura come un tradimento il fallimento che la federazione ha avuto, almeno per il momento. “Penso che sia ancora un po’ meglio della precedente generazione di auto, ma non ha dato tutto quello che avevano detto quindi ci sono alcuni miglioramenti da fare, almeno lo spero per il futuro“. – Ha commentato l’inglese – “Credo che l’anno scorso per noi sia stato piuttosto impattante il problema legato al porpoising quest’anno non dobbiamo fare i conti con questo fenomeno, quindi abbiamo meno problemi a seguire le auto“.
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Raffaello Caruso e Gabriele Bassi commentano il GP di Australia assieme a Franco Nugnes, direttore e responsabile di Motorsport.com Italia.
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