Formula 1: (da cinque anni) tutti e ne parlano e tutti “se ne intendono”, ma c’è stato un periodo in cui, la Regina delle corse era snobbata ai più e osannata solo dagli storici appassionati che la seguivano fin dalle epiche battaglie Lauda-Hunt. Ma come è successo che la Formula 1 esplodesse e ritornasse sulla bocca di tutti? In questo approfondimento cercheremo di rispondere a questo quesito.
Formula 1: un po’ di storia prima del boom mediatico
Facciamo una premessa: fin dagli albori della televisione, lo sport è sempre stato un genere televisivo prezioso in quanto gli eventi e i calendari sportivi vengono decisi con largo anticipo, e a livello di palinsesto è molto facile e prevedibile inserirli. Un po’ come gli episodi di una serie tv, e se ci pensiamo, la Formula 1 è un racconto a puntate.
La Formula 1 inizia la sua stretta collaborazione con la televisione nel 1996, quando tutti i diritti televisivi finiscono nelle mani di Bernie Ecclestone. Dando il via all’epoca nota come Bernievision. Ecclestone, rivoluziona la Formula 1, facendola diventare una vera e propria macchina da soldi: vendendo diritti televisivi, spazi pubblicitari e tanto altro. Il Patron della Formula 1 aveva una visione molto più ristretta e “imprenditoriale” della Formula 1 e ignorava l’enorme potenziale mediatico poteva avere: era convinto, che il marketing e il digitale non servissero a granché, diceva che internet veniva usato solo dai ventenni, e che i ventenni non avessero soldi (per investire nello sport).
L’anno della svolta grazie a Liberty Media
Il 2017 è l’anno della svolta nel mondo della Formula 1: Bernie Ecclestone vende i diritti di immagine della Formula 1 per 8 miliardi di dollari all’azienda statunitense Liberty Media che confina Ecclestone al solo ruolo di Presidente onorario. Da questo momento le cose cambiano: Liberty Media ha un visione di questo sport molto più aperto. In primis, decide di “svecchiare” questo sport (al momento dell’acquisto, la Formula 1 aveva tre volte il numero di fan che aveva il football americano, ma, realizzava solamente 1/8 degli introiti che poteva generare). Se con Ecclestone le immagini potevano uscire dal paddock solo da fotografi e televisioni accreditate, Liberty Media decide di investire sui social, per fatturare al meglio, deve conquistare un pubblico più giovane, più rapido e più social: via libera per tanto a Scuderie, piloti per condividere video, foto ed estratti audio di quello che succede dietro il muretto dei box. Mossa che si rivela essere vicente: tra il 2019 e il 2020 le interazioni online schizzano alle stelle, aumentando del 99%.
Se prima con Ecclestone la Formula 1 si limitava “solamente” a correre in pista, con Liberty Media la situazione cambia in maniera drastica: si inizia ad investire sui vari Gran Premi, creando dei veri e propri festival con eventi per fan e stampa, concerti, iniziative, manifestazioni e molto altro. Non solo, viene anche creato il Paddock Club: un’esperienza customizzata per vip, sponsor e potenziali investitori. Lo scopo è quello di far vivere una vera e propria Experience, con catering pregiato, incontri con i piloti, giochi ed esperienze per “coccolare” il bel mondo e cercare potenziali nuovi investitori e far crescere, di conseguenza gli introiti finanziari e la fama della Regina delle competizioni automobilistiche.
Dulcis in fundo: Netflix e Drive to Survive
Liberty Media, nel 2019 si allea con un altro grande colosso della comunicazione: Netflix. Dando vita alla tanto amata quanto odiata docu-serie Drive to Survive. La prima serie che porta lo spettatore dietro le telecamere, oltre la visione della sola gara della domenica. Lo spettatore viene coinvolto in tutti i drammi e gli scandali che si è sempre cercato di nascondere dagli occhi di tutti.
Liberty Media con questa mossa fa il jackpot: non solo, ha diffuso la Formula 1 su larga scala, ma ha riportato in auge uno sport che fino al 2016 veniva dato per morto. È una rivoluzione. Ha portato orde di giovani, ragazzi e ragazze alla scoperta di questo mondo fatto di competizione e odore di benzina. Generando non solo, dei nuovi proventi, ma anche dei nuovi appassionati. Grazie anche a queste mosse la F1 negli anni ha affrontato una crescita di popolarità spaventosa:
- Tra il 2017 e il 2022 il prezzo delle azioni quotate in borsa della Formula 1 aumenta del 250%;
- Nel 2022 la Formula 1 supera addirittura il miliardo di fan in tutto il mondo;
- il 77% circa dei nuovi fan ha un’età inferiore ai 35 anni;
- E questa è solo la punta dell’iceberg.
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