Credere nei propri sogni non è per tutti, ancor di più avere il coraggio di cogliere al volo ogni occasione che la vita offre. Irene Aneas, ospite di Formula Rosa, lo sa bene. Partita da un lavoretto al merchandising della MotoGP per pagarsi gli studi, ha realizzato il suo sogno di quando era bambina. Diventare una giornalista, poi traduttrice simultanea e infine press officer, prima per Leopard Racing della Moto3, poi per il team LCR Honda in MotoGP.
Irene Aneas: dal merchandising della MotoGp a LCR Honda
Com’è nata la tua passione per il motorsport?
“I primi ricordi legati a questo mondo sono di quando avevo all’incirca undici anni. Mio padre guardava sempre la Formula 1 ma io mi annoiavo. Fece il suo debutto a 19 anni un certo Fernando Alonso, non so il perché, ma ho iniziato a seguirla con maggiore interesse. Crescendo ho maturato il sogno di voler diventare giornalista. Volevo seguire da vicino quel mondo, andare nei circuiti”.
Questa tua passione ha poi orientato anche il tuo percorso universitario: parlacene un po’
“Mentre studiavo lingue all’università volevo trovarmi un lavoretto. Cercavano qualcuno per vendere le magliette del merchandising della MotoGP. Accettai. Volevo fare la giornalista ma quell’esperienza mi ha tolto veramente ogni dubbio. Io dovevo entrare nel mondo del motorsport a tutti i costi. Inizialmente dovevo fare una tesi di letteratura, ma il mio professore disse che non mi sarebbe servito a niente. Mi chiese cosa avrei voluto fare e così gli dissi del mio sogno. L’ho fatta sulla terminologia e la traduzione del motorsport. Mi spinse poi a contattare Ernest Rivera, per intenderci il Guido Meda spagnolo. Stava entrando a far parte di Movistar MotoGP, quello che oggi è Dazn. Per il professore il mio posto era lì. Fu la persona giusta al momento giusto. Ho colto subito l’occasione, senza avere paura”.
Hai lavorato tramite uno stage come traduttrice proprio per Movistar MotoGP. Lì hai avuto l’occasione della vita. Tradurre il famoso battibecco tra Marc Marquez e Valentino Rossi nel 2015. Come hai gestito quel momento?
“Lo stage sapevo che sarebbe stato un’opportunità da non farmi scappare in nessun modo. Il giorno del battibecco tra Valentino Rossi e Marc Marquez il traduttore era già andato via. Ho preso al volo l’opportunità della vita. Tutti gli articoli che avrebbero fatto i vari giornali si sarebbero basati sulla mia traduzione. Una grande responsabilità. I 53 minuti in diretta più difficili della mia vita”.
Da giornalista a press officer in MotoGP
Hai poi lavorato come giornalista fino alla chiamata di Leopard Racing. Quale era il tuo ruolo?
“Mi volevano come loro press officer. Mi occupavo della gestione dell’agenda dei piloti, quindi richieste di interviste, shooting e eventi vari, a cui li accompagnavo anche. Curavo i i loro social media e ovviamente anche della pubblicazione dei comunicati stampa. Con Leopard Racing nel 2019, il mio primo anno, mi sono laureata “campionessa di Moto3” grazie a Lorenzo Dalla Porta. Non avevo esperienze in merito ma mi ha aiutato tantissimo il mio periodo dall’altra parte come giornalista. Sapevo cosa la stampa voleva“.
Adesso ricopri lo stesso ruolo ma in MotoGP per LCR Honda. Che rapporti si istaurano nel team?
“Ero entrata nella mia comfort zone dopo quattro anni in Leopard. Stavo bene così. Poi ho saputo che LCR cercava un press officer. Ero molto titubante ad essere onesta, anche se ero pronta ad una nuova avventura. Quando ho cambiato team mi sono sentita subito a casa. Passiamo tanto tempo insieme, anche fuori dalla pista. Condividiamo tante cose ma soprattutto l’amore per il motorsport. Senza la passione in questo mondo non vai da nessuna parte“.
La tua passione ti ha portata in un modo che possiamo definire prettamente maschile. Ti è capitato di essere vittima di sessismo?
“Le situazioni “particolari” che ho vissuto sono state veramente pochissime. Hanno sempre capito quanta dedizione e passione ci mettessi in quello che faccio. Non tutti accettano che una donna possa essere nel mondo del motorsport. E’ un mondo ancora molto maschile. Non dobbiamo mai restare zitte e accettare passivamente per paura delle conseguenze. La quota rosa nel paddock si è estesa veramente tanto. Tra noi ragazze si crea un rapporto di sinergia. Anche se siamo di team diversi ci capiamo al volo e questo deve essere d’esempio per le generazioni future“.
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Ascolta il podcast Formula Rosa con l’intervista integrale a Irene Aneas sul nostro profilo Spotify. Con Mara Giangregorio, la press officer di LCR Honda ha raccontato la sua esperienza personale all’interno del mondo della MotoGP. Dalla vendita del merchandising, alla traduzione simultanea del battibecco tra Marc Marquez e Valentino Rossi nel 2015, fino al ruolo di addetta stampa per Leopard Racing e per il team satellite di Honda.
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Mara Giangregorio