Il celebre commentatore e campione del mondo GT Matteo Bobbi ha commentato in esclusiva a Paddock GP la situazione complessa della Scuderia Ferrari, in particolare dei suoi piloti. Nel programma del lunedì sera di Rossomotori.it, la voce tecnica di Sky Sport F1 si è soffermato ad analizzare le motivazioni che hanno portato Charles Leclerc e Carlos Sainz ad avere un malumore che si cela dietro le parole ancora troppo ottimiste. I risultati che contano per la squadra di Maranello scarseggiano ad arrivare, e Bobbi ha spiegato anche quanta importanza hanno, ed hanno avuto in passato, i grandi nomi passati per la Rossa a livello di sviluppo tecnico delle vetture.
Matteo Bobbi in esclusiva a Rossomotori: “I piloti vogliono avere la possibilità di confrontarsi con i propri avversari”
La stagione 2023 di Formula 1 non sta regalando a Ferrari delle soddisfazioni. La squadra di Maranello ha oggi al timone il nuovo team principal Fred Vasseur, mentre ad essere impegnati in pista sono ancora Charles Leclerc e Carlos Sainz. Dal 2021, i due talenti stanno condividendo i progetti del Cavallino Rampante, con il quale hanno toccato momenti di grossa difficoltà, ma anche altrettanti episodi da sogno. Nell’annata in corso, però, la capacità della SF-23, vettura sviluppata per la 74esima apparizione nel mondiale, sta deludendo di gran lunga le aspettative, e la paura di avere un’altra enorme caduta verso il fondo sta producendo malumori preoccupanti. Nella puntata di Paddock GP dedicata al GP d’Ungheria, che i piloti Ferrari hanno chiuso in settima ed ottava posizione, la celebre voce di Sky Sport F1 Matteo Bobbi ha spiegato da cosa deriva la tensione dei due corridori, contestualizzando il tutto nello speciale mondo Ferrari.
“Sai, i piloti sono degli atleti, e come tali vogliono quantomeno avere la possibilità di confrontarsi con i propri avversari. Nella situazione attuale è ovvio che i piloti Ferrari siano infelici, si trovano domenica dopo domenica, anno dopo anno a confrontarsi con gli avversari disponendo di un mezzo che molte volte non dà la possibilità loro di esprimere tutto quello che hanno nel loro talento. Quindi è abbastanza normale stare così. La bellezza e la felicità di correre in Ferrari sono uniche, ma poi quando parte la gara, comincia il weekend, l’unica cosa che conta per un pilota è il risultato, così come per un atleta o come dico io per un qualsiasi lavoratore. Se non hai la possibilità di ottenerlo questo risultato iniziano malumori che crescono gara dopo gara, anno dopo anno”.
Il ruolo del pilota nello sviluppo Ferrari: Bobbi analizza la storia recente
Gli ultimi anni di Ferrari stanno insegnando che anche un top team può avere i suoi momenti bui. Lo sta insegnando ai più giovani la Rossa. ella storia più recente ha visto sfuggire, per motivi differenti, occasioni di vincere titoli mondiali o di ritornare alla ribalta. Non si parla solo del Cavallino Rampante di oggi, ma anche di quello che è stato la casa di talenti che nell’albo d’oro della competizione hanno scritto più di una volta il proprio nome. Tuttavia, la sensazione predominante pare sia quella di un team che ha bisogno di continuare a lavorare, ognuno svolgendo il proprio compito. Secondo Matteo Bobbi, che ha parlato a Rossomotori.it della situazione, il ruolo dei piloti è soltanto una parte dell’enorme puzzle, che è capillarizzato in F1 fino all’ultimo dettaglio.
“Non c’è molto da fare, l’unica cosa che possono fare è continuare a fare il loro lavoro in maniera seria e professionale, come stanno facendo, ed aiutare il team indirizzandolo nella strada giusta. Poi, il pilota non fa la macchina. Può aiutare la squadra a toccare le aree che necessitano una miglioria, non è poi il pilota che porta delle idee o che produce elementi che possono migliorare la macchina. Il pilota indirizza, se però il team non è capace anno dopo anno di farlo, questo rende tutto un po’ complicato. Negli ultimi anni di piloti buoni in Ferrari ne sono passati: Fernando Alonso, Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel, Felipe Massa, Charles Leclerc… Insomma, di piloti buoni ne sono passati tanti, ma di vittorie comunque ne sono arrivate poche, quantomeno a livello di mondiali direi nessuna”.
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Ascolta Paddock GP
Nell’ultima puntata di Paddock GP, il talk show dedicato al mondo della Formula 1, Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Alessio Auriemma hanno analizzato il GP d’Ungheria assieme a Matteo Bobbi, ospite d’eccezione della puntata.
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