Il 2026 segnerà un altro nuovo inizio per il mondo della F1; per tale mondiale è infatti previsto l’esordio dei nuovi motori sostenibili. Un argomento che sembra però necessitare ancora di parecchie discussioni. Il regolamento per i motori del 2026 è infatti stato approvato, ma i dubbi che iniziano a sorgere sembrano essere troppi per pensare che tutti siano d’accordo con quanto deciso.
Motori F1 2026: Costruttori divisi, compromessi in arrivo?
La decisione della F1 di abbracciare la sostenibilità ha portato ad optare per alcune soluzioni ben diverse da quelle attuali. Nel 2026 esordiranno infatti delle nuove power unit, più sostenibili rispetto a quelle che montano ad oggi le monoposto. Lo scorso anno è così stato approvato il regolamento inerente ai nuovi motori, ma nonostante questo le discussioni sembrano essere ancora all’inizio. Sono infatti molti i dubbi che sono sorti tra alcuni Costruttori in questa prima fase di ricerca e lavoro. Dubbi che la prossima F1 Commission, prevista il 31 luglio a seguito del GP del Belgio, dovrà affrontare.
Uno dei maggiori punti di domanda nasce dalla parte elettrica. I prossimi propulsori dovranno infatti erogare, con quest’ultima, il 50% dei 1000 CV di potenza a cui una vettura di F1 arriva. Un compito che non sembra essere di facile realizzazione, soprattutto senza l’MGU-H, componente eliminata anche per volere di Audi. Per riuscire in questo lavoro potrebbero infatti essere necessarie delle batterie particolarmente grandi. Un fattore che impatterebbe sul peso della monoposto di circa 30-40 kg, tirando in ballo anche alcune questioni legate alla sicurezza.
Un altro punto all’ordine del giorno sarà invece quello del carburante. I motori 2026 saranno infatti alimentati da una benzina senza impatto ambientale, ma i dubbi sorgono in merito anche a quale delle due proposte sia la migliore. Da un lato c’è infatti l’e-fuel, mentre dall’altro c’è il biofuel, entrambe sostenibili ma che dividono sia i Costruttori che alcuni governi, pronti a spingere in una o nell’altra direzione a seconda degli investimenti fatti. Come riportato da Franco Nugnes su Motorsport.com, i nodi da sciogliere sono ancora molti. I compromessi non sono mai semplici da accettare, soprattutto da parte di chi ha già ben avviato il lavoro per il 2026. Questi però sembrano essere l’unica soluzione possibile. Fare un passo indietro accontenterebbe tutti, FIA compresa, con l’obiettivo di arrivare per gradi ad un risultato che per uno sport come la F1 sarebbe incredibile.
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Nell’ultima puntata di Paddock GP, il talk show dedicato al mondo della Formula 1, Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Alessio Auriemma hanno analizzato il GP d’Ungheria assieme a Matteo Bobbi, ospite d’eccezione della puntata.
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