Mitch Evans si è raccontato in esclusiva a Rossomotori.it, parlando del suo feeling con il circuito dell’ePrix di Roma e della sua stagione che sta volgendo al termine. Il pilota del team Jaguar TCS Racing si è aperto riguardo le sue sensazioni del periodo, gli obiettivi personali ed il rapporto con la squadra, in una conversazione nella quale è stata evidente la voglia di vincere del pilota australiano.
Mitch Evans, il Re dell’ePrix di Roma a Rossomotori: il bilancio della stagione ed i sogni mondiali
Mitch, siamo giunti alle ultime quattro gare della stagione: quali sono i tuoi obiettivi arrivato a questo punto?
“È stata una stagione trascorsa molto velocemente, è quasi assurdo che siamo già alle ultime quattro gare. Mi sento bene, ci saranno due circuiti che sono tra i miei preferiti. La sfida con gli altri piloti so che sarà intensa in questo finale, ed anche le vetture di questa Gen3 sono una bella sfida. Arriverò a Roma carico, questo circuito è davvero fantastico per me. Cercherò di ridurre qui il gap con i miei rivali, per andare a Londra ancora con l’opportunità di vincere il campionato”.
Pensi che vincere il campionato sia una cosa fattibile per te e per il team?
“Penso che dalla mia posizione ci sia qualche punto ancora da dover recuperare per stare ancora in lotta. C’è molto su cui lavorare sicuramente, ed i ragazzi lo stanno facendo. Ho bisogno di fare tanti punti a Roma, per ridurre il distacco. Noi ci prepareremo, sappiamo che le gare saranno pazze, ed ora con le Gen3 sarà ancora più particolare perché abbiamo girato fino ad ora con la vecchia generazione. Abbiamo qualcosa da scoprire, vedremo cosa succederà”.
In questa stagione ci sono state più di qualche occasione condizionate da problemi tecnici. Questi potrebbero influire sul risultato finale?
“Nelle ultime stagioni vincere è diventato sempre più difficile per via della quantità di piloti che possono riuscirci. Chiaramente dei problemi tecnici non aiutano, ma possono capitare. Questo finale di stagione sarà interessante anche per questo. Come team cercheremo di ottenere quanto più possibile, per entrambi i titoli. Per fortuna la motivazione della squadra non è stata un problema, poiché tutti sono genuinamente affamati di miglioramenti, ed è per questo che è un bell’ambiente. Gara dopo gara abbiamo migliorato la nostra velocità, anche se sono capitati alcuni guasti”.
Vorrei chiederti un parere personale: come pensi sia stata la stagione in generale?
“Questa stagione è stata davvero buona per noi. Purtroppo, abbiamo avuto una partenza un po’ a rilento, e non perché fossimo lenti, ma perché c’era qualcosa da rivedere che ci ha fatto perdere un po’ di strada nei primi quattro appuntamenti. È accaduto anche con Sam, come in India dove abbiamo avuto un contatto. Chiaramente è frustrante, ma sai di poter essere forte per recuperare e ricominciare ad essere ancora più forte. Credo che comunque andrà, questa stagione sia stata davvero buona per noi. È bello ritornare a lottare per il titolo, ovviamente era il mio obiettivo”.
Parliamo del circuito di Roma. La gara italiana è stata per te una delle migliori: cosa rende l’ePrix della Capitale così speciale?
“Non so cosa rende Roma speciale per me. Sin da quando sono stato per la prima volta qui nella Season 4 sono riuscito subito a trovare il feeling con questa pista rispetto alle altre. Ci sarà chiaramente differenza tra le sensazioni con la Gen2 e la Gen3. Amo la quantità di caratteristiche che questo lungo circuito ha: cambi di superficie, molte curve, alcune davvero veloci. È davvero un circuito speciale anche per la location, è una città unica”.
Infine, sarebbe interessante sapere cosa pensi del tracciato di Portland, dove avete corso per la prima volta quest’anno.
“Io amo i circuiti cittadini per le loro particolarità, invece il circuito di Portland è stato un po’ insolito. È stata un’esperienza molto interessante quella di correre su circuiti cittadini con rettilinei lunghi e larghi. La pista ha consentito tanti sorpassi, oltre quattrocento, un numero impressionante. Diciamo che è stato un po’ esagerato questo dato, ma ha reso anche la corsa intrigante per questo. Forse queste auto non sono fatte per questo tipo di piste, ma è stato un bel vantaggio per il pubblico degli Stati Uniti, anche per noi di Jaguar, che abbiamo un ottimo seguito qui. È stato bello provare qualcosa di nuovo”.
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