La stagione 2023 del WEC sta mostrando una lotta pressoché a due tra la Ferrari AF Corse e la Toyota Gazoo Racing. Ma, al netto della grande determinazione e grinta della scuderia italiana, appare molto difficile battere la concorrenza della casa giapponese. Chiaro, la vittoria della Rossa alla 24 Ore di Le Mans ha fornito una gran dose di entusiasmo e di punti all’attuale inseguitrice della GR010. Ora però mancano all’appello le difficili tappe del Fuji e del Bahrain, rese probabilmente ancor più toste per la Ferrari da un secondo, impensabile rivale: il BoP.
La grande battaglia per il WEC tra Ferrari e Toyota
Nelle prime cinque gare del World Endurance Championship (ovvero Sebring, Portimao, Spa, Le Mans e Monza, ndr) abbiamo assistito a ben tre distinte fasi, di cui l’ultima ancora in essere. Una prima parentesi di grande difficoltà per la Ferrari negli USA e in Portogallo; un intermezzo di crescita e consolidamento in Belgio e in Francia; infine un repentino declino della prestazione sulla pista brianzola. Trattasi di una curva di performance troppo discontinua per poter ambire al titolo, seppur il distacco dalla vetta della 499P di Calado, Pier Guidi e Giovinazzi sia solo di 23 lunghezze.
Per la matematica dunque ci sarebbe ancora la possibilità di puntare al bersaglio grosso, considerando i 65 punti disponibili negli ultimi due appuntamenti stagionali del Fuji e del Bahrain. Ciò detto però le due Toyota hanno diversi elementi a loro vantaggio: primo fra tutti l’esperienza che deriva dopo 4 annate di dominio incontrastato ed in seconda misura un consumo gomme che parrebbe essere migliore. In relazione al primo punto basta considerare che se una delle due GR010 stecca, almeno l’altra arriva a podio od ottiene la vittoria. Invece lato usura dello pneumatico le Ferrari 499P hanno mostrato qualche difficoltà in più, soprattutto a Portimao e nella recente tappa di Monza.
Il BoP della discordia
Apprese le due principali debolezze della Hypercar di Maranello, non bisogna tuttavia dimenticare un ulteriore motivo di complicazione. Il Balance of Performance, ovvero il nostrano bilanciamento della prestazione. Per i non addetti ai lavori, il BoP è uno strumento che va ad armonizzare il livello di performance delle diverse vetture partecipanti al WEC. Ciò per evitare di creare scompensi nell’equilibrio del campionato. Il problema però si crea quando le prestazioni di un veicolo calano in maniera drastica in seguito ad una revisione del BoP stesso.
Finora abbiamo assistito a soli due aggiustamenti del BoP, che non varieranno di numero: uno pre 24 Ore di Le Mans, l’altro post gara sul circuito francese. Nel primo caso il risultato è stato soddisfacente, con Toyota maggiormente colpita ma capace di battagliare ad armi pari con Ferrari; invece sul secondo intervento, con Ferrari tra le “vittime” principali, non si può dire lo stesso. Infatti a Monza le 499P erano più pesanti e con minor potenza, una situazione che addirittura peggiorerà in Giappone ed in Bahrain. Ecco quindi che, a meno di clamorosi ripensamenti sul BoP, le possibilità della Rossa di competere fino in fondo si vanno a ridurre di molto. Il tutto per la gioia della Toyota.
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Giacomo Lago