Ferrari e Vasseur potrebbero correre ai ripari nel caso in cui Mattia Binotto venisse nominato team principal di Alpine. Dopo un primo avvicinamento tra l’ingegnere reggiano e la casa transalpina, se questa accoppiata dovesse nascere, potrebbe creare qualche problema alla casa di Maranello, come spiegato nell’ultimo servizio di Chrono GP di cui vi proponiamo il video.
Binotto in Alpine può essere una brutta notizia per Ferrari
Luca De Meo, CEO di Alpine, licenzia contemporaneamente team principal, direttore sportivo e direttore tecnico. Decisione che potrebbe sembrare azzardata lasciando scoperta la squadra francese nel bel mezzo della crisi tecnica.
In realtà De Meo ha dato un’accelerazione al programma Mattia Binotto chiamato a dirigere Alpine subentrando a Otmar Szafnauer. Ma è proprio l’allontanamento del direttore tecnico Pat Fry che svela gli obiettivi di questa rivoluzione francese che, dopo aver decapitato i vertici sta pianificando di rimpiazzarli con teste ed ingegneri italiani provenienti da Maranello.
“L’Alpine deve diventare la Ferrari francese. Questo è il punto di arrivo di un programma che richiederà tempo ma che è già partito”. – Luca De Meo, presidente e amministratore delegato di Renault.
L’arrivo di Binotto a Viry-Chatillon conferma il piano di ricostruzione voluta dal De Meo. L’ex Ferrari ha il compito di portare con sé motoristi, tecnici ed ingegneri “fedeli” per rimpiazzare l’organico Alpine che è appena stato ripulito avviando così il nuovo corso tecnico del Team francese.
Un piano che colpisce in modo frontale la Scuderia in un momento di difficoltà nella gestione delle risorse interne e delle competenze nell’ambito di aerodinamica e motore. Il rischio che Alpine possa diventare un competitor diretto di Ferrari già dalla prossima stagione è quindi davvero alto.
Binotto ha una competenza da ingegnere e motorista davvero eccellente ma che raggiunge il suo pieno valore se rafforzata da un organico di fiducia che arriva dai suoi ex colleghi di Maranello, tecnici coi quali ha già lavorato e condivide le logiche di progettazione.
Sarebbero diversi i fedelissimi Binottiani che da Maranello potrebbero approdare a Viry-Chatillon. Spunta il nome del responsabile delle operazioni in pista power unit Luigi Fraboni, invogliato da un cachet molto vantaggioso.
La Casa francese a breve termine punta ad innestare anche competenze specializzate per migliorare l’attuale propulsore congelato fino al 2025. L’obiettivo a lungo termine è giocare d’anticipo sulla progettazione dei nuovi motori 2026 e in questo caso la missione di Binotto è ben più aggressiva. Puntare al massimo nel reparto motori Ferrari.
Enrico Gualtieri e Wolf Zimmermann potrebbero lasciare Maranello rappresentando una seria minaccia per Ferrari poiché, al contrario di quanto possiamo immaginare, sono davvero molte le persone fedeli a Mattia.
Ora il tema legato al suo periodo di gardening diventa determinate. Dovrebbe durare 12 mesi in quanto esteso da un compenso extra che Ferrari ha concesso all’ex team principal. Ma tralasciando le possibilità che questo sarà o meno rispettato, il nome di Mattia Binotto potrebbe far tremare seriamente le mura di Maranello, dando così all’ingegnere reggiano la sua rivalsa sulla squadra che l’ha scaricato dopo solo 4 stagioni di attività al capo del team.
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