Dallo scorso anno la Federazione ha introdotto un nuovo obbligo per i team di F1. Ogni scuderia, nell’arco della durata del mondiale, deve infatti schierare per ogni pilota un rookie in una sessione di prove libere 1. Una regola per dare spazio ai giovani ma che in questo 2023 sembra creare qualche problema, motivo per cui le squadre proveranno a cercare una soluzione.
Prove libere obbligatorie per i rookie: si cerca una soluzione
Il mondo della F1 è un ambiente che non sempre ha la possibilità di dare molto spazio, soprattutto ai possibili futuri piloti. I giovani che ogni team ha sotto contratto nel proprio programma junior spesso infatti non hanno modo di scendere ufficialmente in pista. Dal 2022 la FIA ha così deciso di porre rimedio, anche se minimo, a tale situazione. Per tutti i team di F1 vige infatti l’obbligo di schierare per ogni pilota un rookie, un pilota esordiente che non abbia preso parte a più di due GP, in almeno una delle prime sessioni di prove libere presenti in calendario. La novità che ha debuttato la scorsa stagione sembra però mettere in difficoltà le scuderie in questo 2023.
Le sessioni di prove libere hanno infatti la loro importanza e avere un rookie alla guida non sempre è producente, soprattutto nel caso in cui la vettura richieda un determinato tipo di lavoro. A dieci gare dal termine del mondiale sono infatti solo tre i rookie che sono scesi in pista. Piastri, Sargeant e de Vries ad inizio stagione erano infatti tali, ma per osservare pienamente la regola di rookie ne mancano 17. Mercedes schiererà Frederik Vesti in Messico, ma a parte questo le altre scuderie non sembrano ancora essersi mosse. Di fatto i weekend disponibili restano infatti sette, visto che Qatar, Stati Uniti e Brasile ospiteranno la Sprint, condizione che ha una sola sessione di libere prima delle qualifiche e che si preferisce lasciare ai piloti ufficiali per prendere confidenza con pista e monoposto.
Un circuito cittadino e nuovo come quello di Las Vegas difficilmente potrà essere preso in considerazione. A rischio sono anche gare come Olanda, Italia e Abu Dhabi vista la presenza della Formula 2 che impegna la maggior parte dei possibili rookie. Il ricco e lungo calendario sembra così non bastare ad una F1 a cui serve girare in pista ma anche dare modo ai giovani di dimostrare il proprio valore. L’arrivo delle nuove gomme Pirelli inoltre complica ulteriormente le cose, motivo per cui, come riportato da Motorsport.com, i team sono in cerca di una soluzione in ottica futura. La complessità delle vetture di F1 richiede infatti cautela e non tutte le piste sono adatte ad un debutto di prova.
LEGGI: “GP Olanda: il programma del weekend”
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