donne motorsport
Per le donne il motorsport è un ambiente maschile o maschilista? Leggiamo le opinioni delle ospiti della nostra rubrica Formula Rosa.

L’ambiente del motorsport ha generalmente avuto la classica etichetta di essere prettamente maschile e con poche donne. Statisticamente parlando la presenza maschile è nettamente maggiore a quella femminile. Questo, però, non vuol dire che esso sia automaticamente maschilista e sessista. Le ospiti della nostra rubrica Formula Rosa hanno evidenziato quanto questo mondo si sta evolvendo ed aprendo alla presenza femminile. Non importa essere uomo o donna, ma essere bravi in quel che si fa.

Com’è il mondo del motorsport per le donne?

Il motorsport è un mondo prettamente maschile. A dirlo sono i numeri, che hanno evidenziato la preponderante presenza di uomini rispetto a quella della donne in tutti i ruoli. La motivazione è sicuramente da rintracciare nelle credenze culturali. Secondo quest’ultime, infatti, il gentil sesso non si sarebbe dovuto appassionare a sport come la Formula 1 o la MotoGP. Il passare degli anni, però, ha fortunatamente portato a un’evoluzione. Rispetto al passato, molti ruoli sono ricoperti da donne, non solo a livello giornalistico o comunicativo, ma anche ingegneristico, meccanico e, ovviamente, come pilota.

Donne motorsport
Photo Credit: Iron Dames Twitter

Essere un mondo numericamente maschile, però, non si deve tradurre automaticamente nella definizione di maschilista. Episodi di sessismo all’interno del motorsport non sono una novità, basti pensare al Gran Premio di Formula 1 in Austria nel 2023, ma non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Le ospiti della nostra rubrica Formula Rosa, infatti, hanno voluto evidenziare quanto questo ambiente si stia aprendo sempre di più alla presenza femminile. Quello che importa non è il sesso, ma le proprie qualità e bravura. Maschilista? No. Maschile? Si. Meritocratico? Assolutamente si.

Le opinioni delle ospiti di Formula Rosa

Nel motorsport ho avuto trattamenti diversi in quanto donna, ma non sono stati negativi. Mi sono fatta in quattro per arrivare dove sono ora. Certe volte ho pensato che se fossi stata un uomo tutto sarebbe stato più facile. Però questo accade in tutti gli ambiti. Cerco di non pensarci“. – Vittoria “Vicky” Piria, pilota automobilistica

Ai miei tempi era impossibile vedere una donna ai box di Formula 1. La mentalità era totalmente diversa. Si stava in trasferta anche tre mesi e la donna “doveva” stare a casa, fare i mesterei e badare ai figli. Era stato difficile far accettare la presenza di una ragazza nell’officina della fabbrica. Non mi hanno mai trattata male ma nei loro sguardi c’era tanto scetticismo. Volevo guadagnarmi la loro fiducia, dimostrare le mie qualità”.Monica Zanetti, prima donna a lavorare nella catena di montaggio della Ferrari F40

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Photo Credit: W Series Twitter

Sbagliamo a definire il motorsport una realtà sessista. Se lo dovessi mettere a confronto con la vita di tutti giorni, si evidenzierebbe che proprio così marcio non è. Se la concezione della donna cambiasse in tutti gli ambiti, sicuramente, la nostra presenza diventerebbe una normalità”.Beatrice Frangione, giornalista Motorsport.com Italia

“Una componente di sessismo nel mondo delle corse c’è sempre stata. Le cose, però, stanno cambiando. Ci sono molte più donne, anche in sala stampa, ma siamo comunque poche. Non mi sono mai sentita discriminata, c’è una grande apertura“. – Diletta Colombo, giornalista Automoto.it

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Photo Credit: Mara Sangiorgio

“E’ un mondo che definirei semplicemente altamente competitivo e meritocratico. Essere uomo o donna non importa nel motorsport, conta avere voglia di fare. Se sei nel paddock della F1 vuol dire che sei ad un alto livello. Si deve dare il massimo. Sono sempre stata contro le quote rosa. Non mi sembra giusto dover imporre un numero di donne. Io sono per la qualità e la bravura”.Mara Sangiorgio, giornalista Sky Sport F1

Non ho mai avuto l’impressione di subire una qualche forma di discriminazione in quanto donna. Vedere questo mondo più ambientato da uomini potrebbe far associare la guida al genere maschile ma, come nel calcio, questa è più una questione culturale. In futuro vedremo molte più donne pilota ed entrerà nell’abitudine vederle in pista“. – Vera Spadini, giornalista Sky Sport MotoGP

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Photo Credit: Vera Spadini

Soprattutto in Moto2 e Moto3, ci sono tantissime ragazze ingegnere, meccaniche, dove le donne sono anche team manager o pilote. I ragazzi della mia generazione se si trovano una donna come collega non fanno una piega. Qualche difficoltà in più la trovano le generazioni più grandi, semplicemente perché, nella loro ottica, è ancora un po’ strano. Non importa il sesso, ma solo il fattore competenza”. – Elisabetta Bonetti, Marketing e Sponsorship manager LCR Honda

Non tutti accettano che una donna possa essere nel motorsport. E’ un mondo ancora molto maschile. Non dobbiamo mai restare zitte e accettare passivamente per paura delle conseguenze. La quota rosa nel paddock si è estesa veramente tanto“. – Irene Aneas, Press Officer LCR Honda

LEGGI: “Donne nel motorsport: è solo un problema fisico?”

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Ascolta il podcast di Formula Rosa con l’intervista integrale a Mara Sangiorgio sul nostro profilo Spotify. Con Mara Giangregorio, la pit reporter e giornalista di Sky Sport F1 ha raccontato in esclusiva la sua storia nel mondo del giornalismo. Dall’amore per le due ruote al mondo della Formula 1, con tante curiosità e analisi sulla stagione corrente.

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Mara Giangregorio

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