La nostalgia percepita per la fine di questo mondiale di Formula 1, coincide anche con quella che riguarda l’Alfa Romeo. Il weekend di Abu Dhabi, infatti, coinciderà con la conclusione della partnership tra il brand italiano ed il team Sauber. Partnership che iniziò nel 2018 per volere dell’allora presidente Sergio Marchionne. Siamo qui sei anni dopo a raccontare di come l’operazione si sia conclusa a causa dell’acquisto del team svizzero da parte dell’Audi, che scenderà in campo in forma ufficiale a partire dal 2026.
LE PAROLE DELL’AD DELL’ALFA ROMEO
In esclusiva a Motorsport.com, l’Amministratore delegato dell’Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, ha tracciato un bilancio del programma per poi passare al futuro sportivo della Casa del Biscione. Ecco le sue parole.
Sono trascorsi sei anni da quando l’esordiente in Formula 1, Charles Leclerc, scese in pista nel 2018 con i colori Alfa Romeo. È un bilancio positivo?
“Direi il miglior investimento della storia! Possiamo dire che in termini di ritorno di immagine, per ogni euro speso ne abbiamo ricevuti indietro venti. Allo stesso tempo siamo un po’ tristi perché lasciamo una squadra che ha sposato per sei anni il nostro marchio e con la quale c’è stata una relazione straordinaria”.
Quando è emerso che la Sauber era sul mercato, c’è stata la tentazione di acquisirla?
“Il volume finanziario dell’operazione era al di fuori della nostra portata considerando quelle che oggi sono le priorità di Alfa Romeo. La mia priorità assoluta e di consegnare alle generazioni future un Alfa Romeo economicamente sana e in una buona posizione di mercato. Affrontare un impegno da parecchie centinaia milioni di euro non era giustificabile considerando il momento che stiano attraversando”.
Nei vostri piani un eventuale programma WEC sarebbe in cooperazione con Peugeot?
“Ovviamente è uno degli scenari che abbiamo valutato. Ci sono già Case all’interno del gruppo Stellantis i cui programmi sportivi sono a stretto contatto, ad esempio DS e Maserati in Formula E. Quando torneremo in pista lo faremo con il supporto dei progetti motorsport di Stellantis, ed essendo Peugeot già presente nel WEC ovviamente una cooperazione è più che possibile. Poi magari i due progetti possono avere strade parallele su altri aspetti, ma alla fine siamo nella stessa famiglia. Ci tengo però a chiarire che al momento non siamo ancora in grado di confermare nulla, lo faremo quando avremo chiuso la pianificazione e la valutazione dell’investimento”.
Il WEC è al momento l’unica piattaforma di vostro interesse?
“Il posizionamento di Alfa Romeo è: colore rosso, sportività, italianità. In passato ci sono stati dei ‘buchi’ in merito alla nostra presenza nel motorsport, in Formula 1 siamo tornati dopo trent’anni ma al momento è fuori dalla nostra portata, Rally e Formula E non si sposano con le nostre esigenze, resta il WEC, ma ripeto, sarà da valutare il rapporto tra costi e ritorni. La mia volontà, come quella del presidente Carlos Tavares è quella di prenderci tutto il tempo necessario per tutte le valutazioni del caso. Un programma in cui saremo coinvolti direttamente è decisamente più impegnativo rispetto ad un’operazione di sponsorship”.
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Martina Milia