Max Verstappen e Sergio Perez hanno criticato il modo in cui la Formula 1 prende le decisioni per cambi regolamentari. Negli ultimi anni, con l’arrivo di Liberty Media la massima competizione mondiale ha visto cambiamenti importanti sotto diversi aspetti sportivi, che hanno sfigurato il volto tradizionale del Circus. In queste scelte, però, manca spesso la voce non poco importante dei piloti.
Verstappen e Perez puntano il dito contro la Formula 1: la GPDA non ha voce nelle decisioni
Nel 2017 Liberty Media prese in mano il potere decisionale nella Formula 1. Le richieste da parte della nuova Dirigenza hanno portato a diversi cambiamenti sportivi, sia dal punto di vista tecnico, sia attraverso rivoluzioni come il format Sprint. Il percorso intrapreso è arrivato spesso ad impattare con le voci degli appassionati, ma ancora di più con quella dei protagonisti in pista.
I team ed i venti piloti hanno avuto diverse occasioni in cui hanno criticato l’operato del gruppo alla guida della competizione, che ha sempre puntato a creare spettacolo. L’obiettivo è stato più volte raggiunto, con un incremento degli spettatori divenuto quasi incalcolabile. Probabilmente, Liberty Media cavalcherà l’onda dell’entusiasmo ancora per tempo, fino a quando questo “effetto speciale” sul pubblico non cesserà di provocare interesse.
In questo scenario, seppur teoricamente dovrebbero contare, le opinioni di team e piloti sono davvero ininfluenti. La Grand Prix Drivers’ Association, che oggi ha come Presidente George Russell, non ha avuto mai la possibilità di decretare se qualche scelta presa nei confronti dei corridori fosse approvata da loro stessi. Per questo motivo i due piloti Red Bull, Max Verstappen e Sergio Perez, hanno deciso di esporsi, come riportato da Total Motorsport.
“A volte ci sono troppe regole di cui tenere conto. Ci sono troppi passaggi politici per apportare un cambiamento o per prendere una decisione. Mi piacerebbe che la GPDA avesse qualcosa da dire in tal senso, ma anche avere la possibilità di cambiare la Formula 1, ma questo non è il mondo reale”. Queste le parole dell’olandese, seguito dal compagno. “Sarebbe meglio che la GPDA avesse più influenza, perché non sto parlando solo di un pilota, ma della maggioranza”.
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