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Santo Stefano vuol dire anche cinema e, per appassionati e non, nelle sale c'è il film Ferrari. Noi lo abbiamo visto, ecco cosa ne pensiamo.

Nel giorno di Santo Stefano la tradizione porta anche al cinema, dove da un paio di settimane è presente il film Ferrari. Una piccola parte della storia di Enzo Ferrari, tra le corse, la famiglia e la crisi aziendale. Un racconto, quello portato sul grande schermo da Michael Mann, anche in grado di stupire. Noi di Rossomotori.it lo abbiamo visto; ecco cosa ne pensiamo.

Film Ferrari: non solo F1 nella storia del Drake

Tra un pandoro e un panettone nel giorno di Santo Stefano la tradizione vorrebbe anche il cinema, dunque perché non il film Ferrari? Per gli appassionati del mondo delle corse automobilistiche, e non solo di F1, il film diretto da Michael Mann è un buon modo per staccarsi dalle enormi tavolate di questo periodo. Ma non solo per loro. La storia raccontata è infatti una piccola parte della vita di Enzo Ferrari, una parte che può incuriosire chiunque. La pellicola tocca infatti diversi aspetti del Commendatore, dalla famiglia alla crisi aziendale, passando ovviamente per ciò che Ferrari ha sempre messo al centro: le corse. Noi di Rossomotori.it lo abbiamo visto; ecco cosa ne pensiamo.

Ferrari Film data di uscita
Photo Credit: Neon Film

La storia è ambientata nel 1957, anno in cui l’azienda di Maranello non sta passando un buon momento. La crisi della Ferrari è infatti uno degli argomenti principali, un guaio che sembra potersi risolvere con un’unica cosa, ossia la vittoria di una corsa. A differenza di quanto si possa immaginare, la protagonista è la Mille Miglia di quell’anno. Una tradizione che ancora oggi vive di prestigio, nonostante modalità differenti. La storia di Ferrari ad oggi la si conosce, così come si conosce quella che era la sua “insensibilità”. “Enzo ergi un muro intorno a te o cambia mestiere”, recita Adam Driver nei panni del Commendatore. Un mantra, la prima frase, che Ferrari ha sposato risultando così più attaccato alle macchine che al resto, vita dei piloti compresa.

Il film non manca però di mostrare anche quell’umanità che difficilmente si accosta a Enzo Ferrari. Un’umanità che viene mostrata a tratti, tra un insulto al disastroso Modena Football Club del tempo e i ricordi legati al figlio Dino, scomparso all’età di 24 anni a causa della distrofia. Non mancano quindi le lacrime legate a quest’ultima tragedia; lacrime che spariscono, come non fossero esistite, quando Ferrari torna alla sua realtà. La crisi aziendale non è però l’unica presente. Il matrimonio con la moglie Laura (Penelope Cruz) è ormai agli sgoccioli, mentre il Drake ha già una seconda vita con Lina Lardi (Shailene Woodley), storia da cui è nato Piero.

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Photo Credit: Adam Driver Central X

La morte dei piloti è invece mostrata con quel distacco che da sempre si racconta parlando di Enzo Ferrari. D’altronde, nel bene o nel male, la Ferrari resta, i piloti vanno e vengono. La tragedia della Mille Miglia del 1957 riesce però a stupire e tenere il pubblico con il fiato sospeso, assaporando amaramente quanto poi Michael Mann decide di mostrare. Un momento che nel buio della sala del cinema lascia trasparire quanto forse di Enzo Ferrari non si conosca davvero tutto. L’episodio della Mille Miglia è però parte della storia, motivo per cui vogliamo consigliarvi anche il libro “Ferrari. Presunto colpevole” scritto da Luca Dal Monte (qui trovate il link per acquistarlo). Ma il film è promosso o bocciato?

Ferrari sì o Ferrari no?

Premesso che non siamo esperti di cinema e che questa è una pura e semplice opinione, Ferrari è un film piacevole da guardare. L’interpretazione di Adam Driver si avvicina quanto più possibile all’irripetibile Enzo. L’unica pecca? Manca forse quel tocco modenese che di certo non avrebbe guastato. La storia comunque scorre dando modo allo spettatore di immergersi in quello che è un altro lato di Enzo Ferrari, facendo capire in modo inequivocabile ciò a cui aveva scelto di dedicare la sua vita.

La carta vincente secondo noi? Con un po’ di sorpresa è la non presenza della Formula 1. Nonostante alcune critiche su tale mancanza, far scoprire un’altra grande parte della Ferrari rende il film non scontato. La categoria regina del motorsport aleggia soltanto intorno alle parole “corse automobilistiche” ripetute da Enzo Ferrari senza però mai prendere la scena. Un piccolo dubbio sorge forse sulla scena finale del film. Il giudizio per questo lo lasciamo però a voi.

LEGGI: “Esclusiva: Franco Giuliani racconta il set del film Ferrari”

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Chiara Zambelli

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