Graham Watson, responsabile delle operazioni di gara in F1, ha definito Max Verstappen com un vero pilota, mentre Lewis Hamilton è stato etichettato come un brand. L’ex team manager della Toro Rosso ha evidenziato la diversità tra i due campioni del mondo, sottolineando l’enorme lavoro che l’olandese continua a svolgere.
Hamilton brand, Verstappen pilota: le parole di Watson
Non sono passate certo nel silenzio le parole con cui Graham Watson ha definito Lewis Hamilton e Max Verstappen. I due piloti di F1, che insieme contano dieci titoli mondiali, rappresentano forse le attuali colonne portanti di questo sport. Dalla rivalità sfociata nella lotta all’ultimo giro per il titolo 2021 fino ad oggi entrambi sono rimasti due punti di riferimento. Da un lato c’è infatti Hamilton, il sette volte campione del mondo che dimostra ancora di avere una fame di vittoria non da tutti. Dall’altra c’è invece Verstappen, con tre titoli in tasca e la voglia di continuare ad essere il numero uno. Due piloti diversi, non solo per età, ma anche per carattere e stile di guida.
Se il campione inglese ha quasi sempre mostrato una determinata maturità, l’olandese di casa Red Bull ha dovuto affrontare un lavoro maggiore da questo punto di vista. Il percorso, non semplice, intrapreso fin da piccolo lo ha poi portato dove ogni pilota di F1 sogna di arrivare. Sul tetto del mondo. Due stili differenti che si sono scontrati e che il pubblico vorrebbe rivedere l’uno contro l’altro. Due modi di essere pilota diversi che hanno attirato l’attenzione anche del responsabile delle operazioni di gara. Graham Watson, come riportato da Hammer Time Magazine, è infatti intervenuto per sottolineare quanto lo stile che hanno Verstappen e Hamilton influenzi il loro attuale lavoro. L’ex team manager della Toro Rosso ha poi confessato la forte influenza che Verstappen ha avuto dal padre.
“Hamilton è un pilota che ha molto talento, ma è coinvolto in così tanti ambiti che le persone si chiedono se sia o meno un pilota di F1. Lewis è un brand, Max no, lui è un pilota. Non voglio dire che ciò che fa Hamilton è una cosa sbagliata. Però non studia come Max. Quando ragazzi come lui [Verstappen, ndr] non sono in macchina, sono sui kart o al simulatore. Cercano di migliorarsi costantemente. Inoltre Max ha inculcata l’idea che la prima cosa da fare è distruggere il compagno di team. Glielo ha insegnato sui papà Jos, convincendolo dell’importanza di essere l’uomo attorno a cui gira la squadra. In Toro Rosso infatti era stato subito evidente che tra Max e Carlos [Sainz, ndr] il primo avrebbe avuto la meglio”. Graham Watson
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